«Nuovo rettore, battaglia di grande trasparenza»

Il presidente dell’Università trentina Cipolletta commenta le candidature: «Una campagna elettorale coinvolgente, benefico effetto del nuovo Statuto»



TRENTO. “E’ una campagna elettorale trasparente che sta coinvolgendo molto l’opinione pubblica. E’ questo il primo, benefico, effetto del nuovo Statuto”. Il presidente dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta, preferisce non entrare nel merito della corsa alle candidature alla carica di rettore dell’Ateneo ma non si sottrae a un commento sul come tale competizione si sta svolgendo: “Anche noi addetti ai lavori veniamo informati quotidianamente da giornali e mezzi d’informazione. I candidati – prosegue - si stanno presentando nei vostri reportage e parte dei loro programmi sono stati, così, già resi pubblici. Bravi loro, ma parte del merito è anche del nuovo Statuto che prevede, tra i requisiti di candidabilità, la pubblicazione di un piano strategico per l’Ateneo”. In questa settimana, infatti, quattro dei cinque professori che hanno già comunicato la loro intenzione di candidarsi, Stefano Vitale, Maurizio Giangiulio, Daria de Pretis e Marco Andreatta, in rigoroso ordine di pubblicazione sulle nostre pagine, hanno accettato interviste e confronti. E anche Enrico Zaninotto si è detto disponibile a un colloquio una volta depositata la candidatura. Mail con i programmi completi stanno girando tra tutti i docenti e il dibattito, anche quello pubblico, è molto vivace. Una pratica, questa, in realtà non sempre diffusa nel panorama universitario nazionale dove non è usuale che la comunità, i cittadini e il territorio vengono resi tanto partecipi della discussione interna alle università. “In questo dimostriamo di essere un Ateneo già dalle caratteristiche europee - spiega Cipolletta - e che la tanto temuta deriva autoritaria dell’Università non c’è e non ci sarà”.

Anche i candidati sin qui intervistati, se pur tutti concordi nel ritenere che una maggiore partecipazione in fase di approvazione del documento sarebbe stata auspicabile, non hanno bocciato inderogabilmente l’attuale Statuto. E solo Daria de Pretis ha parlato esplicitamente di una svolta autoritaria dell’Ateneo provocata, ha spiegato, “da errori compiuti prima, durante e dopo l’approvazione dello Statuto” . Una piccola rivincita per il rettore uscente Davide Bassi che il 7 dicembre aveva dichiarato: “Sullo Statuto vedrete che il tempo sarà galantuomo e ci darà ragione”. “Sono contento che il dibattito sull’argomento non sia più di aperta critica – commenta Cipolletta – visto che anch’io sono stato tra i fautori e tra i primi sostenitori di questo documento. Per quanto riguarda le candidature, invece, al momento sono quei 5 i nomi che circolano e non sono a conoscenza di candidati papabili provenienti da fuori Ateneo. Ma aspettiamo lunedì quando avremo tutti le idee più chiare”.

Domani alle 12.00, infatti, scadranno i termini per depositare le candidature che dovranno essere accompagnate dal curriculum vitae, dall’elenco delle pubblicazioni e dal piano strategico di ogni aspirante rettore. Al momento l’unico ad aver ottemperato alla procedura è stato Stefano Vitale mentre gli altri 4 candidati, presumibilmente, attenderanno domani. “Non intendo entrare, sia pure indirettamente, sui temi della elezione del nuovo rettore - conclude Davide Bassi - poiché qualsiasi mia dichiarazione, in questo momento, potrebbe essere fraintesa o strumentalizzata”.













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