trento

Nuovo ospedale, la Provincia dà per fatto il trasloco

Il dirigente Raffaele De Col parlando ai medici ha spiegato che i lavori partiranno a inizio 2017 e che a Mattarello andranno tutti i servizi sanitari


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Il famoso gruppo di lavoro congiunto tra Comune e Provincia non si è ancora seduto attorno a un tavolo. Ma dalle parti di piazza Dante danno già per scontato il trasferimento del Not, il nuovo ospedale trentino, da via Mas al Desert a Mattarello. Lo ha spiegato a una platea di medici stupiti e sorpresi il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Provincia Raffaele De Col. Il dirigente e l’assessore alla Salute Luca Zeni sono intervenuti in maniera del tutto inatteso a una riunione del Collegio del governo medico dell’Azienda sanitaria, mercoledì della scorsa settimana.

Si tratta di un organismo interno all’Azienda sanitaria al quale partecipano vari primari e direttori di dipartimento. L’obiettivo era di convincere i medici che il trasferimento non allungherà i tempi, visto il nervosismo crescente per il notevole ritardo nei tempi di realizzazione del nuovo ospedale. Quando era stata presentata la gara per la struttura nella zona delle ex caserme, la vecchia giunta aveva promesso che il Not sarebbe stato finito entro il 2018.

La riunione della scorsa settimana era convocata per discutere di tutt’altro. Tra i presenti c’erano il direttore generale Luciano Flor, Giovanni Depretis del dipartimento chirurgico, Giorgio Bianchini del dipartimento ortopedico, Mauro Recla del dipartimento Radiodiagnostica, Edoardo Geat del dipartimento anestesia, Renzo Destefani del dipartimento salute mentale, Enrico Nava, direttore del distretto sanitario, Saverio Tateo del dipartimento ostetrico e Enzo Galligioni del dipartimento oncologico.

La riunione si è aperta parlando di tematiche cliniche. Poi è intervenuto Zeni che ha presentato De Col dicendo che avrebbe illustrato le tematiche del Not e poi ha lasciato la sala. De Col ha esordito dicendo che le informazioni e le slide che avrebbe illustrato erano un'assoluta anteprima, tanto che non le avevano avute nè il sindaco Andreatta e il comune di Trento né le commissioni provinciali.

Prima il dirigente ha spiegato che l’Azienda sanitaria è dislocata in una grande quantità di immobili sparsi per la città a partire dall’ospedale Santa Chiara, passando per Villa Igea, dove ci sono la banca del sangue e il consultorio, per il Centro servizi sanitari del Big Center di via Degasperi, per la sede della direzione dell’Azienda, davanti alla sede di Confindustria, per finire con il polo delle professioni sanitarie che si trova in affitto al Cte. De Col ha detto che il trasferimento del Not a Mattarello sarebbe utile perché tutte queste strutture troveranno spazio nella nuova sede, mentre se l’ospedale dovesse essere realizzato alle ex caserme non ci starebbero.

Il dirigente ha proseguito nel magnificare la soluzione Mattarello spiegando che il grande vantaggio deriva dalla vicinanza con l'eliporto, che sarà collegato con sottopasso o cavalcavia al nuovo ospedale. Molti dei medici presenti si sono mostrati scettici e lui è andato oltre spiegando che la ferrovia sarà spostata in altro sedime. Ma queste affermazioni non sono state le sole che hanno sorpreso la platea dei medici. De Col ha ipotizzato anche delle date. Ha detto che entro febbraio ci sarà la decisione politica sullo spostamento, mentre il progetto definitivo e la gara dovrebbero essere pronti entro ddicembre 2016 per iniziare con i lavori nei primi mesi del 2017.

Alla riunione non c’è stato dibattito, ma le affermazioni di De Col non hanno mancato di aprire una discussione tra i medici dell’Azienda sanitaria. In molti fanno notare come ormai tutto sia stato già deciso, a prescindere dalle conclusioni del tavolo tecnico tra Provincia e Comune. A far discutere è anche il progetto di riunire a Mattarello tutte le strutture sanitarie, che si trovano in immobili costati anche molto cari, tranne la Protonterapia, ovvero la struttura più cara di tutti. Da notare che con la Protonterapia che sta entrando a regime i problemi dovuti alla distanza dall’ospedale stanno crescendo. Sono sempre di più le ambulanze che fanno la spola tra il Santa Chiara e via Maso al Desert. Una situazione che, rischia di peggiorare.













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