Nove molotov sotto le auto dei vigili 

Gli ordigni incendiari trovati del cantiere comunale della municipale. Il Questore D’Ambrosio: «Un atto gravissimo»



TRENTO. Nove ordigni incendiari sotto altrettante auto della polizia municipale di Trento. Sono stati trovati ieri mattina nella rimessa di via Maccani. Molotov rudimentali, non ancora esplose, che non hanno fatto quindi danni ma che erano pronte all’uso. Bottiglie di plastica da un litro e mezzo, con un pezzo di diavolina usato come innesco ed una miccia di pochi centimetri. Dentro del liquido apparentemente infiammabile. Ferma la condanna del gesto da parte delle istituzioni comunali e provinciali. Il presidente della Provincia Ugo Rossi: «Un gesto vile». «Un atto gravissimo» affonda il Questore di Trento Massimo D’Ambrosio.

I rudimentali ordigni sono stati trovati da un operaio che prestava servizio, nel turno del mattino, nel cantiere comunale a nord della città di Trento. Siamo in via Maccani, non presso la sede del comando della Municipale, ma poco più in là, nello stabile che si trova sulla strada della Metro. Si tratta del cantiere comunale di Trento che viene usato come rimessa. Nella parte esterna, accanto al deposito interno, c’è un piazzale. In questo spazio, ieri mattina, si trovavano alcune auto della polizia locale, undici vetture ormai vetuste e pronte per essere rottamate. Per accedere allo spazio o si entra dal cancello, oppure si scavalca la recinzione. L’area non è accessibile altrimenti. Attorno alle 8, un operaio si è accorto della presenza di queste strane bottiglie accanto e sotto alle vecchie macchine. Difficile non notarle, per il numero, la disposizione, il contenuto e, soprattutto, la vistosa apparecchiatura: diavolina e “miccia”. Sul posto i carabinieri e la polizia locale. Le bottiglie di plastica, contenenti del liquido apparentemente infiammabile, pare fossero in buone condizioni, sicuramente non esplose oppure bruciate. Nessun danno alle auto presso le quali erano state posizionate, nessun segno o bruciatura nemmeno all’interno del piazzale. Ad un primo esame, le forze dell’ordine hanno parlato di benzina, bottiglie di plastica piene di benzina. I manufatti incendiari – non ancora classificabili come molotov – sono stati inviati a Parma. Ogni traccia presente sui nove ordigni verrà attentamente analizzata. Prima di allora, prima cioè di avere a disposizione elementi certi – a parte quelli già all’esame delle forze dell’ordine – anche la Questura non intende avanzare ipotesi. Fino ad ora il gesto non è stato rivendicato.

«Stiamo cercando di capire che cosa sia successo» afferma il Questore di Trento Massimo D’Ambrosio che attende di avere a disposizione maggiori elementi prima di azzardare riflessioni che vadano oltre i fatti. Ma i fatti in questione – e su questo il Questore è fermo – sono gravi. «Un episodio esecrabile, un atto gravissimo – dice D’Ambrosio – In sé reca la volontà di ledere». Di ledere la cosa pubblica se non peggio, recare danno alle persone. I rilievi da parte delle forze dell’ordine sono stati puntuali. Esaminata ogni traccia presente nel piazzale, attorno alle vetture e sugli ordigni esplosivi. Ora si attende l’esito degli agli esami di laboratorio.

(f.q)













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