Nervi tesi in Commissione Via in tre contro Detomas 

Il presidente toglie la parola a Kaswalder che si dimette assieme a Cia e Zanon «Era fuori tema ma voglio fare pace». La replica: «Non finisce a tarallucci e vino»



TRENTO. Crisi di nervi in una commissione provinciale, la Quarta. Tre componenti della stessa, tra cui il vicepresidente, ieri si sono dimessi. Per cosa? «Per protestare contro il comportamento arrogante e antidemocratico del presidente Giuseppe Detomas nei confronti di un membro della commissione, impedendogli di rivolgere una domanda al vicequestore che era stato invitato per rispondere a noi consiglieri» scrivono, piccati, i dimissionari Claudio Cia (Agire), Walter Kaswalder (Autonomia popolare) e Gianfranco Zanon, Progetto Trentino, che della commissione era pure il vicepresidente.

L’altro giorno, in effetti in quell’aula di commissione, sono volati gli stracci. Detomas, che non ha fama di prepotente, ha perso la calma e, dopo aver tolto bruscamente la parola a Kaswalder che voleva fare una domanda al dirigente della polizia, si è alzato ed ha abbandonato, come si suol dire, l’aula: «Massì, mi sono saltati i nervi. Poi però non c’erano le avvisaglie di conseguenze particolari. Abbiamo concluso la seduta e non mi aspettavo certo la raffica di dimissioni. Ora io questa cosa la voglio ricomporre, incontrarmi con i consiglieri. Chiedere loro di ritirare le dimissioni. Non mi pare che ci siano stati gli estremi per tutto questo. Perché ho interrotto Kaswalder? Era fuori tema - nota l’esponente dei ladini - voleva parlare dei profughi che spacciano, mentre invece il tema era vedere quello che può fare la Provincia per fare prevenzione con i giovani».

Ma Kaswalder mette, tutte e e due, le mani avanti: «Eh, no. Io non ho nessuna intenzione di fare finire questa faccenda a tarallucci e vino, ritirando le dimissioni che sono serie e motivate. Detomas mi deve rispetto, non fosse altro per le 4500 persone che mi hanno votato contro i suoi mille voti. Perdi più il ladino usa due pesi e due misure. Dopo avermi zittito in malo modo, senza avermi nemmeno fatto finire la domanda, la stessa più o meno, l’ha fatta fare alla consigliera del Pd, Violetta Plotegher. Quindi, malo modo a parte, dimostra di non essere nemmeno imparziale nel suo ruolo di presidente di commissione. Caratteristica che dovrebbe essere la principale» osserva l’autonomista.

Il comunicato dei tre dimissionari è secco: «Si rimette pertanto nelle mani del Presidente del Consiglio Bruno Dorigatti il mandato di membri della quarta commissione con l’auspicio che egli sappia tutelare la legittimità dell’appartenenza ad una carica istituzionale che non può continuare ad essere discriminata in questo modo tra chi appartiene alla maggioranza e chi appartiene all’opposizione consiliare» osservano Kaswalder, Cia e Zanon anche se le dimissioni, per essere valide, dovanno essere votate dal Consiglio Provinciale. Ai tre non era piaciuto nemmeno che Detomas se la fosse presa anche con il propri vice, Zanon appunto, che aveva provato a fare da ambasciatore: «L’atteggiamento arrogante e anti democratico del presidente Detomas è stato stigmatizzato dal vice presidente Zanon il quale è stato invitato dal presidente stesso a leggersi il regolamento». Ecco, la crisi di nervi c’è stata tutta. Vedremo se verrà ricomposta.

(g.t.)













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