«Nei Prg vietate nuove aree edificabili»

L’assessore Daldoss: «Il paesaggio è il valore più grande». Sul web le proposte dei cittadini: no a sovrapposizioni tra i Piani


di Paolo Piffer


TRENTO. Da pochi giorni è stata chiusa la piattaforma web provinciale sulla quale chiunque poteva postare idee e indicazioni sulla proposta di riforma della legge urbanistica avanzata nei mesi scorsi, nelle sue linee generali e non ancora in forma di disegno di legge, dall’assessore Carlo Daldoss. Al termine dell’operazione ascolto – che venne promossa anche per la normativa urbanistica attualmente in vigore (la cosiddetta legge Gilmozzi) e che a dire il vero non ricevette a suo tempo un granché di contributi - sono rintracciabili in internet una trentina di paginette. Contributi divisi per settori: pianificazione urbanistica; ruoli, responsabilità e compiti; paesaggio; edilizia; riqualificazione urbana ed edilizia e recupero dell’esistente; edilizia abitativa, aree agricole e produttive. «Nei giorni scorsi – attacca l’assessore Daldoss – abbiamo riunito un ulteriore tavolo di confronto al quale hanno partecipato un po’ tutti i soggetti interessati, da quegli istituzionali alle varie associazioni professionali e ai diversi portatori d’interesse».

Seguendo quale metodo?

Una settimana prima dell’incontro abbiamo inviato a tutti il resoconto delle osservazioni arrivate e le abbiamo analizzate.

Nel mazzo delle osservazioni postate sul web c’è qualcosa di cui la giunta terrà conto nello stilare il disegno di legge vero e proprio?

Terremo conto di tutte le osservazioni proprio perché il disegno di legge non c’è ancora e l’articolato della proposta legislativa sarà quindi anche una sintesi dei suggerimenti che sono stati presentati. Secondo noi la consultazione pubblica che abbiamo lanciato sul web ha portato ad alcune proposte che ci sembrano piuttosto interessanti e di cui terremo senz’altro conto.

Ad esempio?

Ad esempio la necessità che i vari ambiti della programmazione - cioè il Piano urbanistico provinciale, quello territoriale di comunità (Ptc) e i Prg comunali – non si sovrappongano. Questo principio è stato discusso anche durante la riunione del Tavolo di confronto e, sostanzialmente, condiviso da tutti anche riguardo alle competenze. Insomma, è necessario, per essere concreti e fare un caso, che sia ben chiaro l’ambito di competenza del Ptc e che non ci siano sovrapposizioni di previsioni rispetto ad un Prg.

Perché la giunta ha sentito l’esigenza di riformare la legge urbanistica? Cosa c’era che non andava e secondo voi doveva essere corretto?

Da una parte ci siamo resi conto che, nel corso del tempo, la normativa era stata soggetta ad una serie di modifiche. Inoltre ci sembrava che si dovesse chiarire meglio “chi fa cosa” e la catena delle responsabilità. Inoltre, ed è l’aspetto principale, la necessità di “risparmiare” il suolo ponendo dei limiti ben precisi all’edificabilità favorendo invece la ristrutturazione dell’esistente e la riqualificazione urbanistica.

C’è un aspetto che nel corso degli anni è venuto più che mai alla luce. È quello delle varianti ai Prg in ambito comunale. In molti sostengono che spesso se ne è abusato.

Nella legge sarà scritto, e questa è una novità, che, per risparmiare il suolo, nei Prg sarà vietato prevedere nuove aree da edificare, salvo casi eccezionali. E questo perché il paesaggio e il territorio sono quanto di più rilevante noi abbiamo, è il nostro vero valore aggiunto. Vanno tutelati ancor di più.

Quali saranno i successivi passi della proposta?

Per metà aprile penso che sarà pronto l’articolato. Dopo i passaggi in giunta e in commissione, a fine luglio contiamo di portare all’attenzione del consiglio provinciale il disegno di legge per la sua discussione.













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