Nei nuovi distributori obbligatorio il metano

Con il regolamento, colonnine di ricariche anche per le auto elettriche Dalle accise sui carburanti arrivano ogni anno 200 milioni di euro



TRENTO. Chi vorrà aprire un distributore di benzina, dovrà pensare prima di tutto alla pompa per il metano. Sì perché il nuovo regolamento provinciale prevede che nei nuovi impianti si debba poter fare il pieno anche di metano e di gpl (o idrogeno) e ricaricare le auto elettriche. Attualmente sono 220 i distributori presenti sul territorio provinciale e 1320 gli impianti ad uso privato e il nuovo regolamento riguarda entrambi. Ma ecco le novità. I distributori stradali sono adesso soggetti ad autorizzazione a tempo indeterminato (non più a concessione di durata diciottennale), e vengono introdotti alcuni requisiti minimi per un servizio completo, idoneo, sicuro e agevole per l’utenza e per i gestori. Viene introdotto l’obbligo dell’erogazione di metano o idrogeno o relative miscele in caso di apertura di nuovi impianti o di ristrutturazione totale di quelli esistenti. Tutti i nuovi impianti dovranno avere un copertura della zona distribuzione, almeno una colonnina per le auto elettriche e apparecchiature per il servizio self-service e pre-pagamento.

Per il recupero dell’accisa, poiché i 9/10 dell’imposta spettano alla Provincia e ogni anno dalla benzina arrivano circa 200 milioni di euro. Il regolamento prevede infatti un controllo sul gettito delle accise: la data di presentazione dei consumi alla competente struttura del commercio per il calcolo delle accise è fissata in via definita al 31 marzo di ogni anno e non più al 30 settembre come era stato stabilito in via transitoria negli ultimi due anni.

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