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Minacce con la pistola, indagato

La mostrò al vigile urbano: l’accusa è resistenza a pubblico ufficiale



MORI. Giorni fa, mosso da un eccesso di rabbia, aveva estratto la pistola e l’aveva mostrata al vigile urbano che si stava accingendo a multarlo. Protagonista dell’episodio, accaduto qualche giorno fa, una guardia forestale di Trento, fermata da un’agente della Polizia locale di Mori. Al momento dei fatti, la guardia non era in servizio e, per questo, in attesa di fare completa chiarezza su quanto accaduto, il Corpo Forestale della Provincia aveva provveduto a ritirargli l’arma. Ora, sull’irascibile automobilista, arriva un’altra tegola, peraltro attesa vista la gravità del suo gesto: la Procura di Rovereto ha aperto un fascicolo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Reato a cui potrebbero aggiungersi anche altri capi d’imputazione dal momento che i magistrati inquirenti stanno valutando con attenzione tutte le circostanze dell’episodio e appurando se la guardia potesse o meno avere con sé la pistola, dal momento che in borghese e non in servizio.

Cosa sia accaduto non è ancora chiaro, perché sulla vicenda le parti interessate mantengono il massimo riserbo, ma a quanto emerso la vigilessa aveva fermato il forestale in contromano su un senso unico, a Tierno. L’infrazione era palese, ma l’uomo - un quarantenne lagarino, ma in servizio fuori distretto - aveva ben presto la pazienza, mostrando l’arma all’agente, nell’evidente tentativo di “convincerla” a non fargli la multa.













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