«Migranti, senza  sostegno psicologico alti rischi per tutti» 

Tagli all’accoglienza, l’Osservatorio sul campo di Marco «Sconcertati, così nessuna tutela e meno sicurezza»



TRENTO. Sconcerto. È la reazione del Comitato per la pace e i diritti umani di Rovereto e dell’Osservatorio sul Campo di Marco ai tagli all’accoglienza dei richiedenti asilo annunciati dalla Provincia, frutto dell’applicazione anche in Trentino della riduzione di risorse prevista dal ministero dell’interno: si passerà da 35 a 19 euro al giorno per il pagamento delle spese di accoglienza dei migranti.

«Noi come Provincia ci stiamo attenendo alle direttive emanate dal governo nazionale», ha dichiarato ieri alla Rai il governatore Maurizio Fugatti. Nella sua comunicazione ad associazioni e cooperative, il dirigente Silvio Fedrigotti ha chiarito che «le nuove disposizioni escludono la possibilità di realizzare servizi per l’integrazione come i corsi di lingua italiana, l’orientamento al lavoro, la relazione di comunità e anche il servizio psicologico». Decisione che preoccupa i volontari di Marco, che ricordano che ad essere tagliati saranno «servizi che in questi anni hanno indubbiamente ottenuto eccellenti risultati nell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale». E puntano l’attenzione soprattutto sull’importanza del sostegno psicologico: «Le persone vulnerabili perché mostrano i segni e i disturbi provocati dai gravi traumi subiti (sfruttamento, violenze e aggressioni di varia natura compresa quella sessuale, malnutrizione, impossibilità di essere curati, umiliazioni psicofisiche, detenzione e respingimenti) richiedono indiscutibilmente interventi di assistenza, riabilitazione e cure adeguate. Molte persone, per motivi di carattere umanitario, hanno legittimamente ottenuto il diritto a soggiornare nel nostro paese. Tali motivi corrispondono ad obblighi di protezione determinati dalle nostre norme costituzionali, da convenzioni internazionali e dai trattati per il riconoscimento dei diritti umani. Studi di psico-traumatologia hanno dimostrato come le percentuali più elevate e le forme acute di disturbo da stress post- traumatico si riscontrino là dove le persone vulnerabili, nel paese ospitante, non trovino forme adeguate e rassicuranti di accoglienza o arrivino a subire una forma di ri-traumatizzazione. Il decreto Sicurezza annullerà anche ogni forma di tutela per queste persone, esacerbando le loro condizioni psicofisiche e provocando gravi ricadute che potranno coinvolgere il contesto sociale prossimale. Si rischia così di annullare ogni sforzo affrontato insieme a loro per avviarsi verso una nuova necessaria speranza di vita. Le conseguenze di queste decisioni sarebbero molteplici, non ultime le possibilità di occupazione da parte di centinaia di operatori. L’unica certezza è che così non sarà possibile nessuna protezione e nessuna sicurezza per i cittadini e ancor meno per i richiedenti asilo». Sul tema presenterà oggi un’interrogazione Paolo Ghezzi, capogruppo in consiglio provinciale di Futura, interrogazione in cui chiede se la Provincia, rispetto ai tagli statali, intenda coprire le spese dei servizi sociali essenziali; se siano state valutate le conseguenze sociali di tali misure visto che, a detta degli esperti del settore, andranno a produrre maggiori marginalità e insicurezza; se abbia valutato le conseguenze occupazionali sul settore che occupa circa 150 operatori.













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