Mercatini, poi Muse e Buonconsiglio

Il piano viaggio dei turisti che affollano le bancarelle di Natale. L’artigiano: «La fortuna è che i trentini comperano»


di Daniele Peretti


TRENTO. “Dove sono i mercatini ?”, è la domanda più gettonata all'info point dell'Apt al Torrione. Pur trovandosi di fronte, qualche turista pensa che il mercatino si allarghi a tutto il centro storico. Molti hanno deciso solo all'ultimo di restare a dormire e pochi hanno accettato di visitare il Mart. Carol Stella del front office: «Quando offriamo le proposte, il Mart viene scartato o perché già visitato come prima tappa del viaggio, o più spesso perché non ci si vuole muovere da Trento. Richiestissimi, invece Muse e Castello del Buonconsiglio. Sono stati molti i turisti che hanno deciso di fermarsi a Trento, solo dopo aver visto la città, con gli hotel a 3 stelle ad essere i più richiesti». La maggioranza arriva dall'Italia centrale, Emilia e Toscana, poi Veneto e Lombardia. Ma cosa comprano e quanto? Gli acquisti maggiori risalgono al weekend dell’8 dicembre e a quello successivo. A questo proposito la considerazione di Mario Favero dell'Artigianato del Pensiero, è molto interessante: «Dopo quindici anni di mercatini di Natale in Alto Adige, sono due che vengo a Trento. La differenza? Che i trentini comprano, mentre in Alto Adige si vende solo ai turisti che per fortuna sono tanti. In più qui avete gli studenti universitari che animano le serate del mercatino, quando fa più freddo e la maggior parte della gente è già a casa». Tra i sui articoli cos'è stato venduto di più? «I borghi di legno di fiume, che ho costruito con la legna raccolta nell'Adige. Creo tutti gli oggetti che metto in vendita, che accompagno con un mio pensiero poetico».”Anche per Egidio Petri, scultore del legno, la domenica più redditizia è stata quella passata: «Cosa ho venduto di più? Senz'altro gli oggetti piccoli, a costo più basso e il legno vivo che quest'anno è richiestissimo». Possibile un identikit della clientela ? «Sono venuti da tutte le parti, anche dalla Sicilia con molti stranieri». Tra gli articoli in vendita alla Bottega di Milù non ce ne è uno che è andato più degli altri, ma ad affascinare sono le cuciture a macchina e a mano che una giovane sarta fa in diretta per i visitatori e alcuni manufatti, veri prodotti di sartoria. In netta controtendenza invece, Francesca Minzionna di Bio-Ora: «Il secondo week end di apertura è stato di gran lunga il migliore di tutti, poi la richiesta si è fatta constante». Una distesa di formaggi, qual è il più venduto? «Le farine e la pasta fresca, strozzapreti in particolare, della Valsugana. I formaggi li hanno assaggiati in tanti, ma acquistati in forma minore rispetto a pasta e farina». Il Mercatino di Natale resterà aperto fino alla sera del 24 e sarà chiuso il 25 e fino alle 13 del 26 e poi via fino al 30 dicembre che sarà la giornata conclusiva.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano