Mensa, il Rettore non  vuole aspettare 2 anni «Fiera in Sanseverino» 

Collini ieri in Provincia con gli assessori Ferrari e Gilmozzi Via ai lavori al Cte e ad una tensostruttura temporanea



TRENTO. Al Rettore i tempi biblici del Comune non vanno proprio giù. E così Paolo Collini ieri mattina ha chiesto ed ottenuto un incontro in Provincia con gli assessori Sara Ferrari (Università) e Mauro Gilmozzi (opere pubbliche). Il tema? Una volta di più la nuova mensa e, soprattutto, la paventata attesa di un paio d’anni per avere finalmente disponibile l’attuale Cte, dove è ospitata Trento Fiere. A questo punto torna d’attualità una tensostruttura in piazzale Sanseverino, soluzione tampone per ospitare nell’immediato alcune esposizioni e fare partire i lavori di ristrutturazione nella attuale sede per le esposizioni.

Palazzo Thun ha in mente una pianificazione puntuale e precisa della zona di Piedicastello, una pianificazione che non sembra foriera di tempi brevi. Anzi, per costruire quel centro polifunzionale che dovrebbe ospitare anche la nuova sede fieristica si parla di anni.In un giro di terreni e di scambi di aree tra Provincia, Università e Comune, i passaggi si sono inceppati visto che (tra un prolungamento e l’altro) l’ex Cte nei fatti non si libera mai ed i lavori per la nuova mensa sono rinviati di continuo.

Ecco allora che il Comune (ma sul piazzale in questione non vuole sentire ragione) dovrebbe concedere Sanseverino per ospitare una tensostruttura, assolutamente temporanea, per allestire un paio di esposizioni già calendarizzate al Cte, liberando a quel modo la struttura.

La Provincia in questo modo potrebbe sistemare l’ex area Bonomelli a Piedicastello, costruendovi la nuova sede espositiva, con il famoso collegamento alla sponda cittadina tramite un ponte che verrebbe pure costruito dall’amministrazione provinciale. In una partita dove si interviene con soldi dell’Università e di Piazza Dante, il Comune ha comunque l’ultima parola sulla destinazione d’uso di piazzale Sanseverino. Lo stesso Rettore tutto vorrebbe fuorchè portare avanti un progetto che finisca per diventare ostile a Palazzo Thun. Ma la sensazione è che la voglia di attenersi ai tempi del Comune si stia assottigliando sempre più.(g.t.)















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