Mellarini: «Pago, ma non finisce qui»

A Miorelli 519 mila euro e poi il ricorso. Ora si cerca il nuovo direttore


Roberto Colletti


TRENTO. «Niente di personale, ma la vicenda di Miorelli non finisce qui. Abbiamo presentato ricorso, vedremo come finirà». Tiziano Mellarini, seccato ma non rassegnato, ha confermato che sì, l'altro giorno ha firmato il bonifico di 519 mila euro sul conto corrente dell'ex direttore e che no, non era pentito di averlo licenziato nel 2008: «Non realizzava i progetti affidatigli». Dichiarazioni scontate e, forse, un pochino imbarazzate. Del resto la società di promozione presieduta dall'assessore al turismo non poteva che eseguire, pena il pignoramento, ciò che il giudice di primo grado ha ordinato: pagare a Claudio Miorelli, licenziato per inconsistenti "colpe" nel marzo 2008, quanto prevede il contratto dei dirigenti: l'importo lordo di due anni di stipendio più 9 mesi di mancato preavviso, più i versamenti previdenziali, più le spese legali. Un'ammissione in qualche modo faticosa, tanto che il computo delle spettanze Mellarini l'ha affidato al presidente del collegio sindacale, un serafico Eduino Gabrielli, il quale ha specificato che «a Miorelli in tasca vanno solamente 296.598 euro nette, mentre 22.357 euro sono le spese legali riconosciutegli dal giudice. I 200 mila euro rimanenti (200.065 per l'esattezza) vanno in previdenza ed Irpef.» Il calcolo delle tasse, a ben vedere, implicherebbe che l'amministrazione provinciale conosca i redditi di Miorelli, il che è improbabile. Comunque sia, l'erario ha pagato all'ex direttore 519 mila euro che, va pur detto, se Trentino Marketing si fosse limitata a licenziarlo, com'era suo diritto, senza volergli addossare la "colpa" rigettata dal giudice, avrebbe potuto risparmiare. «Non è un costo» ha obiettato Paolo Nicoletti, dirigente generale del turismo «Nei tre anni ed un mese che ci separano dal licenziamento, la società ha risparmiato lo stipendio che avrebbe dovuto pagare al direttore: 807 mila euro. E nel frattempo Trentino Marketing ha lavorato bene, anzi meglio.» «I rapporti con le Apt sono migliorati, l'attività di promozione ha mietuto successi» ha chiosato Mellarini «Confidiamo nel nostro ricorso che verrà discusso il 19 febbraio 2012.» Miorelli, ora che ha incassato il robusto bonifico, ha fatto capire che pure lui ha pronto un controricorso per mobbing, a meno che la spa non rinunci al suo: in quel caso, dice, «si potrebbe mettere una pietra sul contenzioso». Si vedrà nei prossimi mesi, anche se in questa vicenda il buon senso sinora è mancato. Resta il fatto che la Provincia ha pagato 519 mila euro e non si vede la fine della storia. Intanto Trentino Marketing si prepara a varare il nuovo consiglio d'amministrazione. Confermati il presidente (Mellarini) ed il vice presidente (Marco Zanoni), integrato con Natale Rigotti (indicato dalla Camera di commercio) e Gianni Bort (albergatori), il cda accoglierà il nuovo rappresentante delle Apt in sostituzione di Riccardo Franceschetti. Il nome più quotato è quello del direttore della Apt di Fiemme, Piero Degodenz. Poi, ha assicurato Mellarini, cercherà un nuovo direttore generale.













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