Manica: «Portiamolo al tavolo di coalizione» 

Pd, domani braccio di ferro in assemblea. Il capogruppo al segretario: «È la nostra base, sbagliato chiudere» 



TRENTO. Appuntamento domani alle 18 per il coordinamento, due ore dopo toccherà all’assemblea. Il Pd riunisce i suoi organi dopo due settimane in cui molte cose sono successe. Il segretario Giuliano Muzio è partito per le ferie lasciando in agenda un vertice di coalizione sul programma con il governatore Ugo Rossi, incontro che è saltato per le defezioni di molti alleati (Upt in primis), nello stesso giorno in cui la presidente e il capogruppo Pd incontravano il giornalista Paolo Ghezzi, di fatto «sfiduciando» il segretario. Due settimane dopo il nome di Ghezzi è quantomai sul tavolo, con l’appello di cui scriviamo e per la richiesta di alcuni esponenti dell’assemblea di valutarlo. Nelle ultime ore Muzio (Trentino di ieri) ha rivendicato una linea che punta alla conferma di Rossi con l’obiettivo di tenere unita la coalizione: «Non porto il nome di Ghezzi al tavolo», ha fatto sapere, «serve rinnovamento ma anche capacità di governo. Lasciamo ai populisti il movimentismo». Parole che non sono piaciute a molti, a cominciare dal capogruppo Alessio Manica: «Ne usciremo se il Pd resta coerente con la sua linea di mettere al centro la coalizione. Entrambe le proposte, Rossi e Ghezzi, sono legittime e vanno riconosciute, si vada al tavolo di coalizione a verificare quale tra le due unisce di più. E se ce n’è una terza, che venga fuori». «Avevamo detto che la partita non era chiusa. Ora l’alternativa c’è e non va disconosciuta, soprattutto da chi come noi dopo il 4 marzo aveva evidenziato l’esigenza di rinnovamento. A chi in queste si mobilita va detto grazie e va data piena ospitalità perché abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo». Ieri su Facebook contro il segretario si è fatto sentire anche l’assessore comunale Andrea Robol, renziano, membro dell’assemblea: «A prescindere dal merito di una candidatura o dal metodo utilizzato per avanzarla, considero irragionevole e politicamente incomprensibile tacciare di populismo chi sta promuovendo una proposta che, al pari di altre, si propone di mettere in campo energie a sostegno del centrosinistra autonomista». Il pressing cresce: se il nome di Ghezzi tornerà sul tavolo della coalizione, a quel punto comincerà un’altra partita. (ch.be.)













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