Mangiare vegano nel parco fra quinoa, seitan e farro

In tanti ad assaggiare i piatti cucinati senza utilizzare alcun tipo di alimenti di origine animale: grande successo per il festival antispecista


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. Tra le tante filosofie alimentari diffuse in Italia, prima tra tutte il vegetarianismo, ce n’è una in particolare ascesa di questi tempi: il veganismo. Questa filosofia alimentare non proibisce solamente il consumo di carne e pesce, ma anche quello di qualsiasi prodotto che derivi dallo sfruttamento o sia comunque di origine animale. La filosofia vegana si sta diffondendo anche nella nostra regione, come dimostra la seconda edizione di Trento Veg, il Festival Antispecista Vegano del Trentino, tenutosi ieri nel parco e nel centro Santa Chiara. L’evento, organizzato da Lav (Lega Anti Vivisezione) Trentino e EticAnimalista, ha proposto attività, conferenze ed iniziative per vegani di ogni età. I più piccoli hanno potuto infatti assistere all’esibizione di un mago dei palloncini, essere truccati con cosmetici che sono «amici degli animali» e partecipare ad un laboratorio a cura degli attivisti Lav. Per i più grandi invece erano in programma numerose conferenze attinenti al tema della giornata: L’attivismo per la liberazione animale, Etica e Salute nel piatto, Il maiale non fa la liberazione: manifesto per un antispecismo debole, Morire per una pelliccia e Lo stile di vita vegan.

Il parco Santa Chiara era inoltre arricchito da una decina di bancarelle di stampo vegano, per permettere ai presenti di gustare uno snack vegan oppure di comprare prodotti alimentari di uso quotidiano senza traccia di prodotti di origine animale.

«Lo scopo di questo festival - ha spiegato Ivana Ravinelli di Lav Trentino, che insieme a Silvia Gelmini ha organizzato l’evento - è quello di diffondere la cultura vegana così come il rispetto per ogni forma di vita. E’ difficile dire quanti siano i vegani nella nostra regione, oppure in tutta Italia, sicuramente ci sono molti più vegetariani, ma in numero di vegani, anche in Trentino, è in crescita. A dimostrazione di ciò anche nella nostra città sempre più ristoranti propongono menù “alternativi”, senza carne o pesce, ed è presente, in zona interporto, anche un fast food vegan: il Codamacchiata. Tra poche settimane aprirà, inoltre, un nuovo locale vegano a Rovereto, il Vegan Point. Noi vegani siamo in crescita perché ormai è stato dimostrato che la carne non è un alimento necessario, si può anche farne a meno, anzi senza consumare carne si vive meglio, lo ha confermato anche alcuni anni fa l’American Diet Association, che, in uno dei suoi articoli, spiegava come la dieta vegana sia ottima per persone di ogni età, dai bambini fino agli anziani».

Nella giornata di ieri, inoltre, anche i non vegani più curiosi hanno potuto avere un assaggio di questa filosofia alimentare grazie ai pasti vegani che sono stati preparati in occasione dell’evento. Un vasto menù senza alimenti di origine animale che comprendeva wok di tofu, scaloppine di seitan, quinoa con cipolle e piselli. E così come antipasto si potevano assaggiare i funghi ripieni con mandorle, cipolle, carote e capperi per proseguire con il farro al pesto con fagiolini e come secondo il wok di tufo e per finire un’insalata fredda di legumi misti insaporiti con la menta, l’erba cipollina e la rucola.

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