la sentenza 

Maltrattamenti in famiglia: trentino condannato a due anni

TRENTO. Per anni, a Trento, ha sottoposto la compagna a vessazioni psicologiche ed anche fisiche, davanti ai genitori di lei ed ai figli. Un trentino di 56 anni è stato condannato a due anni e due...



TRENTO. Per anni, a Trento, ha sottoposto la compagna a vessazioni psicologiche ed anche fisiche, davanti ai genitori di lei ed ai figli. Un trentino di 56 anni è stato condannato a due anni e due mesi per maltrattamenti in famiglia. Era geloso, la picchiava, le impediva di uscire di casa, di lavorare, la umiliava. L’incubo della donna, di origini straniere, è durato quattro anni. Tutto era cominciato nel 2014, al rientro da un viaggio. La signora, tornata dal proprio paese, era stata presa a male parole. Lui le avrebbe scagliato addosso degli oggetti, minacciandola. Persino davanti ai genitori di lei ed alla figlia, in un altro viaggio all’estero fatto insieme, l’uomo l’avrebbe apostrofata con cattiveria e disprezzo. Parole pesanti, con la premessa di averle fatto fare una brutta fine, colpendola in viso. Quella volta sarebbero stati i genitori di lei ad evitare il peggio. La donna sarebbe stata continuamente maltrattata, con lui che si vantava di poter trovare “l’amore” altrove, incurante delle necessità di lei, anche economiche. Quando tornava a casa però, era lei che voleva e senza il suo consenso. Non era amore, nemmeno quella volta, quando, al termine di una lite, lui l’avrebbe costretta ad un rapporto contro il suo volere. Liti violente. Una volta lui avrebbe preso delle forbici a lunga lama, tentando di colpirla. Una spinta contro il muro, le botte, il dolore l’umiliazione. Lei si era difesa, ma per le umiliazioni psicologiche non c’era scudo. Quell’uomo, durante il periodo della loro relazione, della convivenza, le impediva di lavorare ma le ricordava però che lei era una mantenuta. La donna non poteva nemmeno uscire con le amiche. Lui era geloso, temeva di essere tradito e così infieriva.













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