Trento. La sua vita è stata la sua missione, è stato il Sudan. Che ha dovuto lasciare qualche anno fa perché la salute lo imponeva. Ma il suo cuore, la sua mente era rimasta in Africa. Padre Carlo Plotegheri aveva 84 anni e ieri si è spento a Verona. Lo piangono i comboniani ma anche tutta la grande comunità trentina che, magari da lontano, è vicina a chi ha fatto delle missione la sua vita. Come Carlo e come i tanti Comboniani che il Covid si è portato via quest’anno. «Ne sono mancati 49 - spiega Claudio Zendron superiore dei Comboniani di Muralta - a causa del virus». Lutti che toccano una comunità nel profondo e che lasceranno tracce indelebili. Come lascerà tracce quello che Plotegheri ha fatto in tanti anni di missione. «È sempre stato in Sudan - spiega Zendron - tranne una breve parentesi fra il 1991 e il 1998 in cui è stato superiore qui a Muralta». Per il resto c’è stato il grande impegno in Africa diviso fra il Comboni college e l’impegno come parroco di Omdurman. Ma Trento è sempre rimasta nel cuore del missionario che qui era nato e che, dopo aver ricoperto il ruolo di superiore, comunque continuava a frequentare. Poi l’età si p fatta sentire con problemi di salute che hanno spinto il comboniamo a lasciare l’Africa per portare qui. Dove ieri morto dopo esser stato attaccato dal Covid Covid che ha strappato alla vita, pochi giorni fa, un altro comboniano, Elio Croce, 74 anni di Moena. Lui era in Uganda. Quando si era sentito male, da Gulu dove lavorava, era stato trasferito per le cure alla capitale Kampala. Nei giorni precedenti alla morte , i bollettini medici segnalavano lievi progressi, ma poi c'è stato un peggioramento improvviso delle sue condizioni. A Gulu aveva organizzato un orfanotrofio e un ospedale dall'associazione Spagnolli Bazzoni. Un pezzo di Africa con un forte legame con la val di Fassa.