Licei privati, iscritti in calo. Primarie e medie crescono

Fantelli, dirigente dell’Arcivescovile: «In anni di crisi i ragazzi delle superiori preferiscono uno sbocco lavorativo, forse noi apriremo un istituto tecnico»


di Giulia Merlo


TRENTO. Appena concluso il primo giorno di scuola per gli studenti trentini, e già è tempo di bilanci. A partire dal numero di iscritti al nuovo anno scolastico, significativo soprattutto per gli istituti paritari della città, nei quali gli le famiglie pagano una retta.

Il calo di iscrizioni, in effetti, c’è stato, ma senza alcun dato eclatante: i due principali istituti scolastici paritari, il Sacro Cuore e l’Arcivescovile, che accolgono ogni anno circa 1500 nuovi studenti, non hanno subito alcun tracollo. «Certo, qualche studente in meno si è iscritto anche da noi – ci è stato confermato dalla segreteria del Sacro Cuore – ma il calo è limitatissimo sia alle elementari che medie, in cui il numero di classi è rimasto lo stesso».

Stessa situazione anche all’Arcivescovile, in cui il dirigente scolastico Udalrico Fantelli conferma «il trend positivo degli ultimi anni alle elementari, mentre alle medie i numeri sono addirittura cresciuti, con dieci iscrizioni in più».

Qualche difficoltà in più si è riscontrata invece per le classi del liceo. «In effetti – ha confermato la segreteria del Sacro Cuore – gli iscritti alla prima superiore sono diminuiti di ben 45 ragazzi rispetto all’anno scorso, quindi quest’anno avremo due classi in meno». Stessa situazione anche all’Arcivescovile: «I numeri complessivi dell’istituto – ha spiegato il dirigente scolastico – non sono diminuiti e contiamo anche quest’anno circa 950 iscrizioni, ma perché compensiamo con le maggiori iscrizioni alle medie. Le iscrizioni ai nostri licei, scientifico, linguistico e classico sono effettivamente in calo».

Quanto alle cause, sembra che non sia tanto un problema di retta, dato che in altri livelli di istruzione le iscrizioni crescono, quanto di ciclo di studi. «Credo che il nostro calo – commenta il dirigente scolastico Fantelli - sia dovuto in parte alla nuova apertura a due passi dal nostro istituto del nuovo liceo linguistico, e un altro liceo linguistico è stato istituito anche a Pergine». Ma il dirigente sottolinea anche un altro dato: «La mia esperienza mi insegna che, in questi anni di crisi, molti studenti preferiscono una scuola superiore che avvii a un mestiere, piuttosto che verso cinque anni di studio che preludono, quasi in via obbligatoria, all’università. Proprio per venire incontro a questa esigenza sto seriamente prendendo in considerazione di creare all’Arcivescovile anche un istituto tecnico del commercio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano