In tutte le edicole a 7 euro: 240 pagne con articoli per tutto l’anno

Libri: torna la Strenna trentina

Fondata nel 1905, una tradizione che si rinnova


Claudio Libera


TRENTO. Il Cimon della Pala con una bella Luna diurna divisa a metà; questa la copertina della "Strenna trentina", edizione 2011. La foto di Carlo Albino Turra, guida alla "scoperta" della pubblicazione che, fondata nel 1905, esce di anno in anno curata da un pool di illustri firme, coordinate dal presidente Gino Valentini e dal direttore responsabile monsignor Armando Costa. In 240 pagine fitte fitte, illustri nomi ed articoli di interesse comune, molte curiosità alcune anteprime, tante nostalgiche rivisitazioni di luoghi, fatti ed eventi. Tra le firme, oltre ad Armando Costa, Marco Gramola, Alberto Folgheraiter, Gianni Poletti, Gino Callin Tambosi, Lorenzo Dellai, Umberto Benedetti, Adriana Maurina Rossi, Riccardo Decarli, Armando Vadagnini, Luciano De Carli, Ennio Lappi e poi via via fino all'anticipazione de "Le grandi vie delle civiltà" che il Buonconsiglio ospiterà dall'estate prossima.  Tra le testimonianze, non dirette ma tratte dagli Archivi Thun, una in particolare attira l'attenzione: si tratta di "La peste a Trento nel 1630". È la rievocazione di un tragico evento, il segno maledetto sulle vite di migliaia di persone in tutta Europa. Una pandemia raccontata in alcuni importanti dettagli in una testimonianza inedita di un contemporaneo proveniente dagli archivi della famiglia Thun di Castel Bragher. È la voce di Pasin Salvotti, agente della famiglia Thun a Trentom che da Cadinem dove aveva cercato rifugio, il 5 ottobre del 1630 stende un resoconto dello stato delle cose al suo patrono, il Conte Giorgio Sigismondo. L'articolo di Alberto Mosca è corredato dalla foto di uno stendardo raffigurante il lazzaretto di Trento con i rico-













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