il caso

Libri gender, Rossi contro Kaswalder

Il consigliere del Patt vota con la Lega. Il governatore: intollerabile



TRENTO. «Allora vai nella Lega», si sfoga Ugo Rossi alla buvette del consiglio provinciale. Il suo bersaglio è Walter Kaswalder, consigliere e presidente del Patt, che in aula ha appena chiesto di sospendere la seduta per trovare un compromesso sulla mozione della Lega Nord che chiede di ritirare i libri gender dalle scuole trentine. «Sui temi sensibili bisogna ascoltare i genitori», sostiene Kaswalder, spiegando che «la scuola dovrebbe concentrarsi su altro, per esempio tornare a insegnare il latino».

Ma poco prima il presidente della Provincia era intervenuto per dire no alla mozione di Maurizio Fugatti: «L’attività di vigilanza sulle scuole si fa su qualsiasi tipo di libro o elemento formativo, ma non ci sono né lezioni né libri gender». Rientrati in aula, Kaswalder - unico della maggioranza - vota a favore di due punti della mozione leghista (poi bocciata), la vigilanza sui libri di testo e le lezioni gender solo agli studenti autorizzati dai genitori, e si astiene sugli altri due.

Dopo le tensioni del mese scorso sul disegno di legge antiomofobia (su cui Kaswalder, contrario, si è fin qui astenuto), la rottura tra il governatore e il presidente del suo partito si consuma così. «Allora vai con la Lega», è l’affondo di Rossi. «Probabilmente è stressato a fare il presidente, io sono perfettamente in linea con quello che il Patt ha sempre sostenuto», replica ai microfoni il consigliere.

Ma il governatore non ci sta: «È stato l’unico a votare in modo difforme dalla maggioranza, senza rispettare le decisioni del proprio gruppo e dopo che il presidente aveva spiegato perché la mozione andava respinta. Questo è un metodo intollerabile e i casi cominciano ad essere troppi». «Io non caccio nessuno, la riflessione dovrebbe farla Kaswalder. Se uno non si sente più rappresentato dal suo partito, tira le conseguenze». (ch.be.)













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