le avvertenze del centro consumatori 

Libretti al portatore estinti entro dicembre

TRENTO. Addio ai libretti al portatore. Come comunicato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia, entro il 31 dicembre 2018 i libretti al portatore, bancari o postali, ovvero i libretti non...



TRENTO. Addio ai libretti al portatore. Come comunicato nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia, entro il 31 dicembre 2018 i libretti al portatore, bancari o postali, ovvero i libretti non nominativi e quindi non riconducibili ad alcun soggetto specifico, dovranno essere estinti. Lo ricorda il Centro tutela consumatori di Trento (Crtcu): «Già dal 4 luglio 2017, Poste Italiane e le banche dovevano emettere solo ed esclusivamente libretti di deposito nominativi. Inoltre, sempre da quella data, i libretti bancari o postali al portatore non potevano essere più trasferiti da un portatore a un altro».

Cosa si deve fare dunque se si è in possesso di un libretto al portatore? «Il possessore di un libretto al portatore deve presentarsi, entro il 31 dicembre 2018 agli sportelli della propria banca o di Poste Italiane che hanno emesso il libretto e scegliere una delle seguenti opzioni: chiedere la conversione del libretto al portatore in un libretto di risparmio nominativo; trasferire il saldo del libretto su di un conto corrente oppure su di un altro strumento di risparmio nominativo; chiedere la liquidazione in contanti del saldo del libretto».

Cosa succede per chi non si reca in banca o in posta per l'estinzione entro il 31 dicembre prossimo? «Dopo questa data - ricorda il Centro consumatori - il libretto al portatore non estinto diverrà inutilizzabile. Come affermato testualmente dal comunicato stampa del Mef, ciò significa che banche e Poste italiane non potranno dar seguito a richieste di movimentazioni sui predetti libretti e, fermo restando l'obbligo di liquidazione del saldo del libretto a favore del portatore, saranno obbligate a effettuare una comunicazione al Ministero dell'economia e delle finanze, che applicherà la portatore “fuori tempo massimo” una sanzione amministrativa da 250 a 500 euro».















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