«Le mani del crimine sull’azzardo»

La denuncia del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso contro il gioco



TRENTO. «Si ha l’impressione che ci siano delle lobby che hanno anche degli interessi molto forti, dietro a questa storia. Certi provvedimenti, che sembravano approvati, poi, alla fine, sono saltati. Evidentemente c’è una pressione... C’è stata in passato e continua ad esserci». A sostenerlo è il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, a Bolzano per la prima delle tre serate organizzate dal teatro Cristallo per sensibilizzare i bolzanini sulla piaga del gioco d’azzardo. Prima della serata pubblica, in municipio Grasso ha incontrato il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e l’assessore al sociale Mauro Randi.

Il tema dell’azzardo, per l’Antimafia, è di grande interesse. «Lo trattiamo - racconta Grasso - in maniera specifica nelle nostre analisi. Da qualche anno nelle nostre relazioni annuali ci sono dei capitoli dedicati alle infiltrazioni nel gioco lecito. E poi c’è anche il gioco illecito, le scommesse illegali eccetera».

I problemi, precisa il procuratore Grasso, «forse oggi sono più nel gioco lecito che nell’illecito, perché quello illecito è quasi sparito. Ci si avvale del gioco lecito per fare l’illecito. Una volta ottenuta la concessione e poi la gestione di queste macchinette, con la tecnologia, all’interno inserisci delle schede particolari e poi, con un telecomando, ci attivi il gioco illecito. Quindi, hai il paravento del gioco lecito, tutta la struttura la puoi fare tranquillamente, senza rischiare perquisizioni, polizia ecc. come nei locali dove tutto è illecito. Dentro, poi, ci fai l’illecito».

In Alto Adige, negli ultimi tempi, si è vissuto un proliferare incontrollato sia di sale dedicate che di macchinette nei bar e nei tabacchini, in molti casi diventate per così dire fondamentali per la sopravvivenza stessa dell’esercizio pubblico. Lo ha rammentato a Grasso il sindaco Spagnolli: «Anche qui - ha detto - ci sono esercizi che altrimenti non camperebbero».

Il procuratore ha preso la palla al balzo per precisare: «Noi abbiamo calcolato 120 mila addetti del settore, e almeno 5 mila punti o aziende di questo genere. È un fenomeno sempre più diffuso: abbiamo avuto un aumento del 306% dal 2003 al 2010. E un ulteriore aumento del 31% solo nell’ultimo anno». Un fenomeno preoccupante «soprattutto da un punto di vista umano».

Grasso ne ha un’esperienza in qualche modo diretta: «Le tante lettere che riceviamo da mogli, da madri: mariti e figli che sperperano tutto, rovinano la famiglia». Si parlerà di questo problema anche domani sera alle 20,30 al teatro di Calavino in un dibattito sul tema: «Giocare con i soldi, azzardare il futuro», moderato dal nostro direttore Alberto Faustini.

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