Le categorie unite: noi le prime vittime di quei conti svizzeri

Una pagina acquistata da cinque associazioni di categoria Lombardi: «Maxievasione fiscale, è ora di dire basta»


di Luca Marognoli


TRENTO. L'evasione fiscale è un cancro che uccide. E “la maggior parte delle vittime è costituita da imprenditori onesti”. Lo scrivono a grandi caratteri Confcommercio, Assoalbergatori, Assoartigiani, Confagricoltori e Confesercenti in una pagina pubblicitaria che appare oggi sul nostro giornale. Un’iniziativa inedita e coraggiosa: una reazione forte di fronte allo scandalo portato alla luce dalla lista Falciani sui conti svizzeri. Le centinaia di miliardi di euro derivanti da evasione depositati presso banche estere sono “una cifra spaventosa - si legge - che avrebbe risparmiato anche molte vite umane se fosse stata impegnata a far girare l'economia italiana e ad alleviare la pressione fiscale per coloro che credono ancora in questo nostro paese”.

Il manifesto antievasione «nasce da un'idea mia come studio professionale - afferma Loris Lombardini, presidente della Confesercenti - poi condivisa dalla associazione di cui faccio parte e dai presidenti dalle altre, praticamente tutta la rete delle piccole medie e imprese (oltre 40 mila dei vari settori)». «Ci rivolgiamo a tutti - continua Lombardini -: mi sembra un intervento molto soft ma anche molto vero. Abbiamo ridotto il paese a un colabrodo: chi ha una responsabilità politica deve intervenire e se ha fallito vada a casa. Ogni morto nella piccola e media imprenditoria per cause di insostenibilità nel portare avanti la propria attività è una cosa che grida vendetta al cielo».

L'Italia è il paese dei diversi pesi e delle diverse misure. «Se uno ruba una scatoletta finisce in galera, ma è mai possibile che non riusciamo a stabilire quanto uno ha evaso e a fargli pagare una pena per quello che ha fatto? L'evasione con queste dimensioni è un fatto criminale e va punito come tale».

Lombardini si accalora: «Come fa un Briatore intervistato da 8 canali tv ad avere 80 milioni di dollari nelle banche svizzere? Ma siamo diventati matti? E tutti i settimanali per anni a raccontare le sue serate al Billionaire, in Sardegna. Con deputati e deputate che andavano a tirare fuori le giarrettiere lì. Uno come lui va controllato negli ultimi 20 anni e voglio vedere se ha denunciato 80 milioni di tasse in quel periodo nel mio paese...».

Cosa rispondere all'uomo della strada che dice che gli imprenditori sono tutti evasori? «Non credo che i piccoli e medi imprenditori siano da beatificare, ma c'è un limite a tutto e il limite è nella decenza, nel comportamento che deve essere reso uguale a tutti i cittadini e reso proporzionale all'entità dell'azione commessa». Lombardini vorrebbe aprire «uno sportello per dare aiuto a chi ne ha bisogno, agli imprenditori che chiudono perché non riescono a tirare avanti ».

Il fatto che cinque associazioni di categoria «si riconoscano in questi contenuti - aggiunge - è di un'importanza straordinaria». Significa che «hanno preso coscienza: non è che dicano - come Berlusconi anni fa - che evadere è un diritto, perché l'imposizione fiscale è elevata. Il nostro testo è un po’ diverso e anche autocritico. Dice basta e questo è un fatto culturale enorme da cui non si può andare indietro. Bisogna invece andare avanti e coinvolgere altre associazioni e mondi imprenditoriali». L’obiettivo - come si legge nel “manifesto” - è di «avere un paese diverso, non bande di politici che si scazzottano in Parlamento. È sabato e sono qui a lavorare come un'infinità di imprenditori, artigiani e commercianti».

L’iniziativa rappresenta un ulteriore passaggio di un percorso iniziato «quando abbiamo lanciato lo statuto del contribuente», conclude Lombardini. «Questo contenuto, da noi condiviso, è anche una mano tesa: mi aspetto che dopodomani esca lo stesso testo sottoscritto dalle sigle dei sindacati».













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