«Le Canossiane non devono chiudere»

I genitori in difesa della scuola materna. Appello al Comune


Jacopo Tomasi


TRENTO. «Le Canossiane non devono sparire». Continua la battaglia del gruppo di sostenitori della scuola materna, che rischia di chiudere dopo l'annuncio choc delle suore che, a causa della mancanza di ricambio, hanno spiegato che non garantiranno più «la disponibilità degli spazi per l'attività» a partire dal primo luglio 2013. Una data che sembra lontana, ma non lo è. Molte famiglie, infatti, si sono già informate per sapere se a gennaio del 2012 potranno iscrivere i loro figli per l'anno 2012/2013. Prima di farlo, però, vogliono avere la garanzia che la scuola non chiuda dopo appena un anno. Per questo un gruppo si è mobilitato per fare in modo che in tempi brevi si capisca il futuro della scuola materna che attualmente coinvolge 77 bambini divisi in 3 sezioni con 15 dipendenti.

L'altra mattina si è svolta un'assemblea alla quale hanno partecipato una ventina di persone, nella quale il presidente dell'ente gestore Carlo Andreotti, la presidente del comitato di gestione Claudia Ramus e un componente del gruppo dei sostenitori della scuola materna, Andrea de Bertoldi, hanno lanciato un appello a Comune e Provincia. Sull'area delle Canossiane (tra via Grazioli, viale San Francesco, via Pilati e via Paradisi) esiste infatti un progetto di riqualificazione deliberato una decina d'anni fa che prevedeva parcheggi, studentato, scuola materna e scuola professionale. Per ora sono stati costruiti i parcheggi, il resto è bloccato.

L'invito dei genitori e del presidente Andreotti è che Palazzo Thun e Piazza Dante "nel rispetto degli accordi e dei progetti presentati" realizzi una nuova scuola materna sopra i parcheggi "mettendo a disposizione entro il 2013 adeguati spazi, scongiurando la chiusura di una scuola materna storica per la città". Fino ad ora il Comune ha fatto spallucce, replicando che ci sono altre scuole materne nelle vicinanze che possono accogliere i bambini (Tambosi, Rodari, Torrione).

L'assessore provinciale Marta Dalmaso, dal canto suo, ha affermato che se le suore hanno deciso di chiudere, c'è ben poco da fare. Il destino pareva quindi segnato, ma negli ultimi giorni, ha fatto sapere Andreotti, s'è aperto uno spiraglio grazie all'interessamento in prima persona del governatore Lorenzo Dellai. Tutto sarà più chiaro dopo l'incontro tra gli amministratori e le suore, che dovrebbe tenersi tra fine novembre e metà dicembre. Intanto i genitori continuano a mobilitarsi e anche le maestre, per voce di Romana Benetollo, chiedono che sia salvata una realtà che negli ultimi anni è sempre stata apprezzata per il lavoro svolto.













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