Le buche del Cimirlo e la pericolosità della curva a Mesiano

Il giro a Povo dove si discute anche dell’interramento di via Sommarive per far nascere un grande parco


di Luca Pianesi


TRENTO. A Povo è ormai una questione annosa quella che riguarda la strada che collega il paese al Passo del Cimirlo. Ciclicamente, con il finire dell’inverno e con le prime piogge primaverili, si aprono nell’asfalto grosse buche e pericolose crepe che si trasformano in elementi di criticità per tutti coloro che vi transitano. Tra residenti e turisti, automobili e biciclette l’asse viario risulta essere molto frequentato e, nel tempo, diverse segnalazioni che chiedevano una messa in sicurezza della strada erano giunte alla circoscrizione. Dopo l’intervento del consiglio, a settembre 2011, è stato messo a bilancio il rifacimento del primo tratto di strada tra via Borino e l’Eremo ed è stato previsto l’ammorbidimento di alcune delle curve pericolose di questo tratto di strada, ma per la presidente della circoscrizione Paola Moser, «resta un intervento marginale. Il Comune ha già finanziato i lavori per il primo tratto di via Eremo – spiega la Moser –ma è la seconda parte, quella che arriva fino al Passo, la sezione più importante. E’ infatti quella che conduce direttamente al centro abitato e che tra buche, ghiaino distaccato dall’asfalto e 3 pericolosi tornanti necessita, maggiormente, di un intervento di messa in sicurezza». E di messa in sicurezza si parla anche per altre due strade della collina: via Mesiano e via Sommarive. Nella prima, un punto in particolare si sta rivelando particolarmente pericoloso: quello di fronte all’entrata di Ingegneria. Qui la strada piega formando un lungo curvone ed è attraversata da un passaggio pedonale che conduce gli studenti alla fermata dell’autobus. «Proprio qui – dice la presidente di circoscrizione - si sono già verificati molti incidenti. Le macchine che salgono o scendono da Povo, infatti, spesso vedono all’ultimo i ragazzi che attraversano la strada, inchiodano e vengono tamponate dai veicoli che le seguono. Per ora non ci sono stati investimenti di pedoni, ma il luogo è molto pericoloso e necessiterebbe o di un sottopassaggio o di uno spostamento della fermata». Anche via Sommarive ha un problema di sicurezza legato sia alla grande presenza di studenti universitari che alla velocità con la quale le macchine affrontano la strada. I molti pedoni che affollano le facoltà, infatti, rischiano spesso di essere investiti da veicoli non curanti dei limiti. I dossi rallentatori qui non possono essere posizionati perché vi deve transitare l’autobus ed ecco che allora sia il gruppo del Pd di Povo che quello dell’Upt hanno ipotizzato una soluzione avveniristica: interrare la strada, che si trova in una conca naturale, lasciando in superficie un’area pedonale ad uso della comunità che si potrebbe trasformare in un grande parco o, in quello che è stato definito nei progetti dei diversi gruppi politici, il «boulevard della scienza».

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