Le assenze di Zappini costano 10 mila euro 

Il danno per le casse provinciali dovuto all’uso improprio di permessi 104 e missioni sarebbe ingente



TRENTO. Danni per almeno 10 mila euro all’ente pubblico, per indebito utilizzo della legge 104. Le contestazioni all’ex dirigente del Cue Luisa Zappini sono parecchie. Si è scritto dei viaggi di piacere che, invece, venivano fatti figurare come permessi per assistere un familiare disabile. Nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip spiccano il viaggio alle Maldive, con un danno per l’ente pubblico di 1500 euro. Permessi retribuiti anche per un viaggio a Parigi, 600 euro la somma indebitamente percepita, altrettanto quella per la Francia, la metà, 300 euro, per un altro viaggio in Francia. Per presiedere le operazioni elettorali dell’Ipasvi un altro permesso, costato alla Provincia oltre 300 euro. Oltre 600 euro il danno per l’indebito utilizzo dei permessi nella due giorni di viaggio degli stati Uniti. Un meccanismo smascherato da chi le stava più vicino, le segretarie, alle quali Zappini avrebbe anche chiesto di “coprire” altre presunte irregolarità. L’ex dirigente avrebbe fatto attestare falsamente dal personale alle sue dipendenze di aver regolarmente svolto la sua attività professionale mentre invece era in vacanza. Questo sarebbe accaduto sui fogli presenze. Nelle presunte irregolarità, alle quali la difesa è chiamata a controbattere, ci sono anche le contestazioni in merito ai fogli di viaggio. Si tratta, in questi casi, delle missioni dichiarate e che, invece, secondo l’ordinanza, non avevano avuto luogo. Zappini avrebbe comunicato un impegno lavorativo a Roma mentre, invece, si trovava a Parigi per motivi personali. Accade anche per una missione a Rabbi, risultata essere, fogli presenze alla mano con relativo incrocio dei dati, un viaggio a Parigi per motivi personali. Attestazioni fraudolente, questa l’accusa, con un costo ben preciso per l’ente pubblico, 300 euro. Stesso danno economico, dunque, ogni volta che si attestava una missione di un giorno. Poteva accadere che l’ex dirigente dichiarasse di essere impegnata a Siena mentre, in realtà, era rimasta a Trento per motivi personali. Accadeva anche che, sul foglio presenze, ci fosse l’attestazione di prestazioni professionali, mentre in realtà si trovava altrove, in Valle d’Aosta, per esempio, anziché a Trento. Questo, in parte, il contestato. Attesa la verità di Zappini, ora.













Scuola & Ricerca

In primo piano