storie di natale

Lavis: dall’India per separare i nostri rifiuti ogni mattina 

Malii Singh e Sandwindr Singh, dalle 6,30 nel capannone di Asia a Lavis: sono loro che rimediano ai nostri errori nel conferimento dei sacchi azzurri, e sono bravissimi


Gigi Zoppello


LAVIS. Ci sono due uomini che ogni mattina alle 6,30 iniziano il loro lavoro: controllare e separare i vostri rifiuti, che avete conferito magari in maniera non corretta. Sono due indiani, e mentre state leggendo questo articolo loro sono lì in un capannone del Crz di Asia (Azienda Speciale per l'Igiene Ambientale) a Lavis, a fare il loro dovere.

Sono Malii Singh e Sadwindr Singh, entrambi sono Sikh e vengono dal Punjab. E lavorano per la cooperativa Singh di Bolzano. Singh e Singh lavorano per Singh, ed anche questa è una storia.

Ci spiega il Direttore generale, Ruggero Scanzoni: «Vengono da Bolzano perché lì c’è un grosso centro di lavorazione dei rifiuti, e siccome di operai italiani che facciano questo lavoro non ne trovavano, c’era un gruppo di indiani che pian piano sono diventati un gruppo coeso ed esperto. Hanno quindi deciso di fondare una cooperativa, e quando noi abbiamo avuto bisogno di reclutare due addetti, abbiamo chiesto alla Singh di Bolzano».

Il risultato? «Abbiamo trovato due persone affidabili, che non sono solo dei collaboratori, ma dei veri “consulenti”. Sono loro a indicarci quali sono le problematiche, cosa c’è che non va nel prodotto conferito, e noi queste indicazioni poi le riportiamo nei numerosi incontri sul territorio, agli utenti» dice Scanzoni.

Malii Singh si abbassa la mascherina per una fotografia, e ci sorride: «Io e il mio amico lavoriamo qui tutti i giorni, dalle 6,30 alle 13,30. Siamo sempre noi due, ormai lavoriamo affiatati».

Da quanti anni? «Io lavoro qui da sette annii. Prima due anni in Germania, ma nel settore del commercio».

Malii lavora nel Crz, che è in zona industriale a Lavis: qui arrivano gli imballaggi leggeri (quelli dei sacchi azzurri) di buona parte del Trentino: dalla Paganella alla Rotaliana, da Giovo a Garniga, Aldeno e Cimone, alla valle dei Laghi: tutto intorno al capoluogo Trento.

«Io abito a Mezzolombardo, il mio collega a Gardolo, è comodo, siamo vicini al posto di lavoro». Difficile trovare una casa in affitto? I due sorridono, e alzano le spalle: «Sì, molto difficile». E fanno capire che quando sei straniero, anche se hai un lavoro regolare, non tutti sono disposti a darti un alloggio.

E poi, loro sono ancora cittadini indiani. E ogni anno devono sottostare alla trafila burocratica dei permessi di soggiorno, andare in Questura, fare la domanda, la fila.

Malii ha una moglie e una bambina, Sadwindr invece è più giovane ed è ancora single.

In cosa consiste il lavoro? Davanti al nastro trasportatore che scorre, gli addetti debbono controllare che sia tutto conforme: «In pratica, asportiamo quello che non doveva essere nei sacchi azzurri: vetro, cartone, apparecchiature elettriche, tubi. Tutto quello che è irregolare viene separato ed avviato allo smaltimento corretto. Quello che invece va bene, finisce in fondo al nastro, in un container».

Davanti alla postazione di lavoro, indossano le tute, le scarpe antinfortunistiche e le mascherine con filtro Ffp3. Ma non è per via dell’odore, che comunque si sente. Quando buttiamo via le vaschette di plastica del cibo senza averle sciacquate bene, infatti, poi nei sacchi i residui fermentano. Ma la mascherina la indossano soprattutto per la polvere.

Festeggeranno il Natale anche i due Singh, il 25: «Siamo Sikh, abbiamo le nostre feste indiane, ma anche in India si festeggia Christmas» ci spiegano.

A Santo Stefano, infatti, l’intera squadra di Asia sarà in strada a ripulire i resti dei nostri cenoni: 56 persone, 42 mezzi all’opera, e il 27 dicembre un doppio turno di raccolta.

«È un periodo di grande lavoro» ci conferma Antonio Salzano, altro addetto (della cooperativa Gea) che segue in particolare i conferimenti nel nuovo punto di raccolta automatizzato: «In questi giorni, tantissimi cartoni: infatti la gente ormai compra per corrispondenza, e poi ha tanto cartone da smaltire. In certe zone, ci sono ancora i cassonetti di grande capienza, ma ormai in quasi tutta la zona servita da Asia, ci sono i bidoni più piccoli con l’apertura a scheda personale. Ogni utente ha la sua tesserina, e questo aiuta ad evitare conferimenti impropri».

Ma poi, questi cartoni, arrivano al Crz: «Abbiamo il nuovo sistema, con la bilancia elettronica, dal 5 dicembre. Funziona bene, l’utente magari deve imparare la novità, ma noi siamo qui per aiutarlo» ci spiega Salzano.

«Soprattutto - dice il Direttore Scanzoni - abbiamo ridotto a zero il numero degli utenti di fuori zona che conferivano qui».

Oggi il capannone di via Di Vittorio è chiuso. Ma da domani, il nastro inizia a girare di nuovo.

 













Scuola & Ricerca

In primo piano