«Lascio un Comune in salute»

Walter Kaswalder, da 13 anni sindaco, saluta Vigolo Vattaro: «Eravamo indebitati, ora siamo in attivo»


di Paolo Silvestri


VIGOLO VATTARO. Tredici anni da sindaco, tre e mezzo da vice e altri tredici da consigliere di opposizione. Dire che per Walter Kaswalder si chiude un’era (per aprirne un’altra da consigliere provinciale) non è certo azzardato. Soprattutto per un amministratore che l’incarico di sindaco lo ha vissuto, come lui stesso spiega, «come una passione autentica che fa saltare ferie e di fa dimenticare che esistono sabati e domeniche».

Kaswalder, va in consiglio provinciale, ma i suoi 13 anni da sindaco restano.

«Eccome. E aggiungo che, fatta salva la logica soddisfazione per l’elezione in Provincia, non ho dubbi nel dire che se la legge me lo permettesse baratterei un quarto mandato con il ruolo di consigliere provinciale».

Quando si dimetterà?

«Domani (oggi per chi legge, ndr) penso sia il penultimo consiglio. Ho già pronto il bilancio di previsione che conto di portare in consiglio ai primi di dicembre. Poi mi dimetterò».

Questi 13 anni non sono stati quindi avari di soddisfazioni.

«La più grande? Sono diventato sindaco con un bilancio in rosso di 1,89 milioni di euro e me ne vado con un attivo di 1,56 milioni. Ma ci sono anche altri motivi d’orgoglio. Tra questi l’aver avuto a fianco una giunta, un consiglio e dipendenti comunali che hanno lavorato con lo mio stesso obiettivo. Penso di aver portato risorse al mio territorio attraverso i Patti Territoriali, i progetti leader Due e Leader Plus. Sono state fatte molte cose per sostenere una comunità che lavora e ha voglia di investire. In 13 anni sono stati realizzati servizi fondamentali il paese che è stato pure abbellito».

C’è qualche momento che ricorda particolarmente?

«La lettere dagli scolari del paese che nel 2000 mi chiedevano di sistemare il loro parco. E da lì che è iniziata l’attenzione per il mondo dei giovani, che sono il nostro futuro. Poi la canonizzazione di Suor Paolina. Quando venne beatificata, nel 1993, ero vicesindaco. Nel 2022 ero sindaco ed ho avuto la fortuna di poter partecipare al Concistoro nel quale venne santificato anche Padre Pio. Un evento che ha fatto conoscere il paese».

Tra le cose avviate c’è anche un passo deciso verso l’unione dei Comuni della Vigolana.

«Il 2 ottobre scorso si siamo trovati con sindaci, giunte e consigli dei Comuni vigolani per discuterne con Ceschi del Consorzio dei Comuni. E’ un passo quasi obbligato dal calo delle risorse. E poi abbiamo già in atto servizi in comune quali scuola media, Consorzio forestale, asilo nido, ufficio tributi, politiche giovanili, Consorzio delle pro Loco».

A che punto è il progetto della “Vetrina Vigolana”?

«Per adesso è in fase di ripensamento. La promozione turistica viaggia in Internet. Dobbiamo riflettere sulla utilità di questa opera».

Da consigliere provinciale, quali saranno i suoi obiettivi?

«Non perdere il contatto con la gente che ha caratterizzato il mio impegno da sindaco. Poi due punti: una riforma istituzionale seria su Comunità di valle e Comuni, che auspico possano diminuire per scelte partite dal basso e non calate dall’alto, e una necessaria semplificazione urbanistica».

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