TRENTO. Ieri mattina il signor Fabrizio Dematté, che fa parte del «Comitato spontaneo dei cittadini contrari alla cittadella militare di Mattarello», ha inviato ai giornali una mail allarmata contenente il link con il quale si accede a un video ben confezionato apparentemente proprio dal Ministero della Difesa. Si tratta di un rendering animato, di una presentazione virtuale del progetto della cittadella militare in località S.Vincenzo. E deve trattarsi di un equivoco. Non tanto il video (che è realizzato professionalmente), quanto il fatto che sia finito in rete su YouTube. Per una serie di motivi, il primo dei quali taglia la testa al toro: il progetto è fermo perché non ci sono i soldi per realizzarlo.

Ma il Comitato, per voce di Demattè, va all’attacco. «Scovato per caso nella rete - scrive il Comitato - spunta il lavoro di un progettista o di un grafico che ha preparato un video sulla costruenda cittadella militare a sud di Trento. Il video mostra una enorme costruzione».

In effetti nel video scorrono le immagini di un rendering che propone davvero una cittadella di grandi proporzioni. Ed ecco il Comitato: «Il fatto strano è che il video pagato con soldi pubblici non sia mai stato mostrato al pubblico. Come mai su ogni parte del progetto in Trentino c'è massimo segreto, tanto da negare il diritto alla trasparenza sugli appalti, ma il ministero della Difesa permette che su youtube appaia questo filmato? Come mai non è mai stato mostrato a nessuno? Come mai è stato nascosto alla popolazione? Forse perché la popolazione avrebbe potuto farsi una opinione indipendente di quanto mastodontica sarà la nuova cittadella militare?».

Gli interrogativi rimangono in parte inevasi. Certo è che sulla «super-caserma» è davvero tutto fermo. Le conferme arrivano sia dalla Provincia che dal Comune di Trento (il quale non è coinvolto ma è interessato perché nella costruzione è prevista anche una grande struttura sportiva che dovrebbe essere aperta all’uso pubblico). La partita della cittadella è totalmente ferma e lo dice con chiarezza il presidente Lorenzo Dellai. «Il progetto l’avevamo fatto noi tre anni fa come da intesa sottoscritta nel 2001. Ma poi si è fermato tutto: il progetto è sospeso, e comunque era previsto un ridimensionamento. Se volete la mia opinione credo di poter dire tranquillamente che in questo momento lo Stato non è affatto interessato. Non ci sono i soldi». Parola di Dellai.

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