CREDITO COOPERATIVO

La Rurale di Pergine pensa alle fusioni

Avviati contatti dai vertici della Cassa con altre realtà del territorio. Intanto il bilancio semestrale parla di “raccolta stabile”


di Fernando Valcanover


PERGINE. “Il tempo della Cooperazione, un futuro che viene da lontano: ieri, oggi e domani”, è stato il tema della serata del Bilancio sociale 2014, nel 95° compleanno della banca. Proprio sul futuro delle Casse Rurali, sulla ricerca di sinergie, sul nuovo modello di welfare generativo e sulle fusioni si è sviluppato un confronto domanda e risposta tra il conduttore della serata, il giornalista Gabriele Buselli, il presidente Franco Senesi e il neo direttore Paolo Carazzai.

In relazione alla ricerca di sinergie tra le Casse rurali il presidente Franco Senesi è stato chiaro: «Per tutte si profila già l’impegno per realizzare un piano di riassetto, per rendere più efficiente il sistema razionalizzando il presidio del territorio, sviluppando maggiori sinergie. C’è una proposta portata all’attenzione di presidenti e direttori delle Casse Rurali, un progetto di fusioni impegnativo che passerà al vaglio dei singoli istituti e all’eventuale approvazione dei soci, che prevede in provincia la riduzione del numero delle Casse Rurali dalle attuali 43 a 22. Anche la nostra dovrà esaminare le varie opportunità di fusione con le Casse che operano sul territorio della Comunità di valle, e su questo tema saranno chiamati anche i soci ad esprimere il loro pensiero e approvazione». Il principio che caratterizzerà le scelte, in particolare anche per quanto riguarda il welfare, può essere anche così riassunto: bisogna passare dall’io al noi, con scelte che aiutino a ritrovare il valore della comunità e a pensare insieme che “Uniti si può”.

In precedenza sono state illustrate e commentate con slide alcune componenti di bilancio relative al primo semestre del 2015, cominciando dalla raccolta complessiva di denaro, che ha prodotto 806.195.000 di euro, con un meno 0,09% rispetto all’anno precedente. La diretta è stata di 547, 838 milioni di euro, pari al 67,95% del totale, l’indiretta 258,357 milioni. Poi gli impieghi lordi dove il 41% riguarda le famiglie per un totale di 194,018 milioni, con un più 1,18% rispetto al 2014, il resto 279,196 milioni alle imprese, con un meno 4,53%. Crediti non performing (crediti per i quali la riscossione è incerta): sofferenze nette 35, 324 milioni; incagli netti 56,327 milioni; accantonamenti 54,638 milioni. Infine la solvibilità dove i fondi propri sono pari a 98.398.000 milioni.













Scuola & Ricerca

In primo piano