La roggia abbandonata

Gardolo, i residenti protestano per l’incuria dell’antico corso



GARDOLO. La Roggia di Gardolo, taglia il paese a metà. Scorre solo in parte coperta, ma ha perso l'utilizzo di un tempo, che la faceva un canale irriguo, con l'acqua utilizzata per innaffiare la campagna. Oggi al posto dei terreni agricoli, c'è la parte nuova di Gardolo che parte dalla piazza ed arriva fino alle falde del Monte Calisio. Qualche anno fa è stata tolta l'acqua a tutte le rogge della zona,per convogliarla nell'Avisio, e da allora sono iniziati problemi: «Si è preferito che nell'Avisio ci fosse sempre acqua, piuttosto che mantenere vive tutte quella rogge che hanno fatto la storia del paese. Oggi nella Roggia di Gardolo, scorre un filo d'acqua – fanno notare gli abitanti della zona ad est del paese, tutta recentemente edificata – insufficiente per spostare le immondizie o non far crescere l'erba sull'alveo. Quello che non capiamo è perché i Bacini Montani, che hanno in gestione la manutenzione, tengano pulita la parte bassa della Roggia e non quella alta, dove oltretutto ci sono molte abitazioni».

Un alveo incolto, favorisce il riprodursi delle zanzare in estate, ma in tutte le stagioni è un comodo rifugio per i topi. In più non manca l'immondizia che qualcuno abbandona. «Quando l'acqua della Roggia aveva un uso agricolo, ogni proprietario puliva il suo pezzo. Oggi faremmo altrettanto,ma con le regole che ci sono, abbiamo paura di incorrere in qualche multa ed allora aspettiamo un intervento dei Bacini Montani, che non arriva e non ne capiamo il perché, almeno una volta all'anno, non si possa intervenire per tenere pulito il letto della Roggia. D'accordo che l'acqua che scorre è poca, ma se dovesse succedere che per un qualsiasi incidente, ci fosse una portata più abbondante del solito, si rischierebbe l'esondazione, perché i detriti bloccano il regolare scorrere dell'acqua». (d.p.)













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