La rivoluzione verde all’ex Manifattura: un nuovo stile di vita

Un giorno dedicato alla transizione con Bottone «Basta con il petrolio, pericolosa una sola moneta»


di Mattia Frizzera


ROVERETO. All’ex Manifattura tabacchi l'associazione Orti Corti ha proposto un giorno dedicato alla transizione con Cristiano Bottone. Transizione significa passare da un sistema di vita che mette al proprio centro il petrolio, ad un qualcosa di diverso. Bottone è tra i fondatori della transition town di Monteveglio (Bologna) ed ha cominciato la sua presentazione con dei dati sui cambiamenti climatici e con la metafora della molla. La nostra mente funziona all'interno di un sistema predefinito (la molla) e fa fatica a capire sistemi più complessi. «Mentre eravamo distratti – spiega – il livello dell'anidride carbonica ha superato le 350 parti per milione, limite di sicurezza sul quale convengono gli scienziati. Siamo a 396 e nelle discussioni politiche si parla di 450. Il limite del surriscaldamento di 2°C sta passando nel dimenticatoio. Kevin Anderson – aggiunge – vicedirettore del Tyndall Centre for climate change research calcola aumenti tra +4 e +6 entro fine secolo».

Non c'è solo il picco del petrolio, che ha raggiunto il suo massimo storico di 146,87 dollari al barile nel luglio 2008. Ma a cascata quello di metalli, minerali, suolo, acqua. Ed un picco anche nei debiti degli stati e dei problemi che riguardano la salute, anche tra i più giovani. La crisi economica non ha cambiato di molto i consumi di petrolio, visto che «prima della crisi sul pianeta ne consumavamo 85milioni di barili, oggi 87». La pars destruens si conclude con questa frase: «non c'è un modo per fare come se niente fosse». Nella pars construens alcune pratiche che si basano sulla resilienza. Rilocalizzare, riavvicinando le cose più importanti come cibo, servizi, beni fondamentali, anche la produzione di energia. «È pericoloso avere una sola moneta – sostiene Bottone – servono anche dei circuiti economici di ripristino». Rivedere il ruolo della comunità, che «potrebbe fare quanto basta giusto in tempo». Accanto alla permacultura agricola la alcuni principi base della transizione sono non produrre rifiuti, integra invece che separare, usa soluzioni piccole e lente, ottieni un raccolto, osserva ed interagisci.

Nel bolognese è partito anche un percorso permaculturale con 60 insegnanti allo scopo anche di «creare – spiega Bottone – della densità culturale». Cioè far sì che temi importanti della transizione entrino nelle discussioni quotidiane della gente. I 40 partecipanti alla giornata della transizione nel pomeriggio si sono confrontati su quattro temi: come coinvolgere la popolazione sul tema della transizione, come creare un gruppo guida, relazioni & emozioni, orto comunitario. Info http://tinyurl.com/transizione.

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