La Pirubi mette nei guai Mario Malossini

Nuova accusa di finanziamento illecito per un depliant sulla Valdastico



TRENTO. Ancora una pubblicità politica (stavolta per «sponsorizzare» la Valdastico) mette nei guai Mario Malossini, ex consigliere provinciale di Forza Italia e attuale presidente della Commissione dei Dodici. Ieri l'udienza preliminare a suo carico è stata rinviata dopo che la procura ha formalizzato una nuova contestazione, sempre per finanziamento illecito ai partiti. Stavolta la lente d'ingrandimento del pm si è fermata su una pubblicazione pagata da una società immobiliare. La società in questione è la «Rigotti Immobiliare» e i fatti contestati si riferiscono al novembre 2007 quando uno dei soci della società, Giorgio Rigotti (anch'egli indagato), si fece carico della fattura di 2600 euro emessa da una tipografia per la stampa di un pieghevole pubblicitario commissionato da Malossini in quanto capogruppo di Forza Italia. Nel depliant si tessevano le lodi della Pirubi, spiegandone i vantaggi con una serie di domande e risposte che avevano l'effetto di dimostrare che la Valdastico serve, elimina il traffico e non inquina. Del resto proprio la Valdastico è sempre stata uno dei temi forti di Malossini che non ha mai fatto mistero di essere un sostenitore dell'opera. Il problema giudiziario, in questo caso, nasce dal fatto che l'imprenditore Rigotti avrebbe pagato il conto del depliant senza una preventiva deliberazione del consiglio di amministrazione della società, così come prevede la legge. In questo caso - sostiene la procura - viene integrato a pieno il reato di illecito finanziamento. Questa vicenda non fa che sommarsi alle altre due grane di Malossini, sempre legate a presunti illeciti finanziamenti. La prima è legata all'accusa di aver ricevuto una somma tra i 15 e i 18 mila euro in campagna elettorale dall'amico (ora scomparso) Fabrizio Collini. Il reato viene contestato perché il versamento destinato a finanziare la campagna elettorale non sarebbe stato registrato dalla Collini a bilancio sotto questa voce. L'altra contestazione di finanziamento illecito ai partiti è anch'essa legata alla stampa di materiale di propaganda politica. I guai sono arrivati dal denaro (circa 3 mila euro) che la Nexis srl, società specializzata nell'installazione di sistemi di videosorveglianza e fallita la scorsa primavera, avrebbe versato ad una tipografia trentina come pagamento per la realizzazione di alcuni depliant elettorali. Inizialmente la fattura sarebbe stata intestata proprio a Malossini, ma poi questa sarebbe stata annullata e ne sarebbe stata emessa un'altra, saldata dall'azienda in questione. Malossini non ha voluto commentare la vicenda, limitandosi a dire che «dopo avermi rivoltato come un calzino, finalmente siamo arrivati alla fine di questa storia che spero di poter chiarire». (lu.pe.)













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