La palestra dedicata a Mario Zorzi

Mattarello, commossa cerimonia ieri in ricordo dell’ex olimpionico del sobborgo


di Gino Micheli


MATTARELLO. Sentita cerimonia ieri mattina per l’intitolazione a Mario Zorzi (a 70 anni dalla sua scomparsa) del complesso palestra di Mattarello che comprende anche piscina, sala ginnica e sede di associazioni. Unico atleta del sobborgo a partecipare alle Olimpiadi (nel tiro con la carabina a Los Angeles nel ‘32 e Berlino nel ’36). Primo atleta trentino alle Olimpiadi, campione d’Italia e primatista nazionale della disciplina e per il carabiniere di Mattarello anche due medaglie di bronzo del Coni. Mario Zorzi era nato a Mattarello il 23 luglio 1910 da Plinio e Maria Nardelli ed è morto sotto un bombardamento a Frascati, il 17 febbraio 1944, quindi a soli 33 anni, cadendo per la lotta di liberazione mentre si recava dai partigiani a rifornirli di viveri e a dare loro informazioni. Profilo tracciato dall’ideatore della intitolazione, il consigliere circoscrizionale Giancarlo Baldi.

In precedenza, nella cornice formata dai numerosi alpini presenti, dai vigili del fuoco, carabinieri e parenti di Mario Zorzi, tra cui il figlio Adolfo con la moglie residenti a L’Aquila, ha dato il saluto di benvenuto il presidente della circoscrizione Bruno Pintarelli che al figlio ha donato la fotocopia di una cartolina che ritrae gli azzurri all’Olimpiade di Los Angeles, immagine custodita dalla memoria storica del quartiere Luciano Ducati.

Negli interventi coordinati da Guido Zanotelli, il vicesindaco Paolo Biasioli ha plaudito all’iniziativa perché è una comunità che riconosce i meriti ad un figlio della sua terra per lo più carabiniere e quindi rappresentante dell’istituzione.

L’assessore Paolo Castelli intravvede in Mario Zorzi l’esempio nel sacrificio sportivo ai numerosi atleti che calcheranno la struttura. Presenti anche l’assessore Renato Tomasi e il consigliere comunale Massimo Ducati. Un saluto da Francesco Salvetta presidente dell’Asis e uno, particolare, da Roberto Moggio, giornalista e azzurro che ha conosciuto Zorzi, il quale si è compiaciuto che finalmente l’atleta del luogo ha avuto un riconoscimento. Il figlio ha ringraziato tutti dell’attenzione per suo padre. Il suono della tromba, gli onori, la preghiera del carabiniere e la benedizione del parroco don Antonio Brugnara hanno anticipato lo scoprimento della targa d’intitolazione.

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