storie di natale

La favola di «Mene», il pesciolino di Anffas

Intervista esclusiva all’esemplare numero tremila, regalato a Brachetti. «Volevo uscire dal mio acquario. Per portare gioia nelle vostre case». Da una star all'altra, a colpi di pinna


di Luca Marognoli


TRENTO. Il tremillesimo esemplare è finito sotto l’albero del grande Arturo Brachetti. Con lui è stato amore a prima vista: il mago del trasformismo che adotta un listello di compensato trasformato in pesciolino giallo. Storie quasi da cartone animato... ma anche storie di Natale, perché il “pesce grazie” dell’Anffas di doni ne sa qualcosa. «È lui stesso un dono, frutto dell’impegno dei nostri ragazzi», dice Maurizio Menestrina, l’operatore del Cse di via Gramsci che è il papà di questa geniale creatura pinnata. «Chi lo riceve porta la nostra onlus a casa propria e noi lo ringraziamo di cuore».

Il "pesce grazie" di Anffas nelle case dei vip

Gli esemplari hanno raggiunto quota tremila. L'ultimo è finito sotto l'albero di Arturo Brachetti

Con l’intercessione dell’artefice, siamo riusciti a intervistare in esclusiva proprio lui, il “numero 3000”, battezzato “Mene” come il papà, un attimo prima che guizzasse nella valigia dei trucchi di Arturo.

Pesce Mene, che Natale si aspetta a casa Brachetti?

Con mille colori, mille costumi, in continuo evolversi attraverso la magia di un viaggio.

Come quello dei suoi 2.999 predecessori...

Già, il capostipite nacque nel giugno del 2007 e fu donato al falegname di via Fersina che ci aveva fornito il legname di scarto per dargli la vita.

Non si sarà mica messo in mente di competere con Pinocchio...

Non oserei mai, anche se lo ammiro molto. Tutto iniziò quando Maurizio trovò il vecchio acquario di un collega in cantina: lui, che ha una mente vulcanica e un po’ folle (si ricorda la mostra dei water d’autore, con i quali poi ha arredato il suo giardino?) decise di riutilizzarlo per le attività didattiche del Cse. Fino a farlo diventare un gadget creato con la collaborazione di tutti, ciascuno secondo le proprie capacità. Per veicolare un messaggio di condivisione.

Lei è nato con uno spirito decisamente natalizio...

Sì, uno spirito di gioia. L'ambiente mi stava stretto e volevo assolutamente uscire dall'acquario, per far conoscere la nostra realtà di “diversamente nuotatori” a tutti, anche e soprattutto a chi non frequenta la vasca di via Gramsci.

Voi pesci gialli in pochi anni siete diventati tantissimi...

Pinnando pinnando, abbiamo raggiunto prima il quartiere, poi il mondo. Chi ci ha raccolto ci ha portato da Gardolo a Kathmandu, passando per la Patagonia, il Giappone, la Tanzania, l'Australia... Mio papà Maurizio ha la mania di collezionare foto che ritraggono i pesci gialli come me in ogni dove: ne ha ricevute decine, da tantissimi amici e amiche.

Ci sono anche gli amici vip: voi “pesci grazie” siete ben inseriti nel jet set...

Be’, modestamente... Non si contano più i miei parenti che convivono con le star: da Dario Fo al Papa, dal Dalai Lama a Zygmunt Bauman, da Sgarbi a Bisio.

Uno di voi è stato fotografato persino a Rovaniemi, a casa di Babbo Natale!!!

Ce lo portò l’amica Sandra nel 2013. Lo regalalò a colui che dona da una vita intera... Bell'incontro no?

Certo. A proposito di Natale, oggi sono venute al Cse Chiara, Stefania e Flavia, tre clarinettiste del Diapason, e anche quest'anno sulla strada di fronte è comparso un presepe speciale.

Eccome: un presepio fatto di rifiuti... Sa, il mondo ne è pieno. E anche il mare.

Voi pesci ne sapete qualcosa...

Può dirlo bene... È stato allestito grazie ad un gioco di squadra tra Anffas Trentino onlus, il Comune, le associazioni Prodigio, Fai, Sad e i bambini della scuola dell'infanzia La Clarina. L’ingegner Realis Luc, di Dolomiti Energia, è passato a trovarci: gli è piaciuto molto questo modo di coinvolgere la gente in una buona pratica come il riciclo e la pulizia della città. Abbiamo usato il tetrapak del latte, lana di recupero, sassi dell’orto, le “rame” portate dai giardinieri comunali e la paglia di una fattoria di Bedollo, Le Mandre, dove i ragazzi di Anffas vanno a fare la pet therapy. Ognuno ha fatto la sua parte e i genitori degli “asiloti” erano entusiasti. Pensi che lì c’è anche la mano di un cinese e di un arabo: altro che polemiche sui presepi.

Da dove nasce l’idea?

Un tempo quell’angolo era diventato una discarica in mezzo al quartiere: ci buttavano di tutto. Finché non abbiamo pensato di trasformarlo in un’aiuola, restituendo a chi vive accanto a noi uno spazio gradevole e colorato.

Il vostro obiettivo era di aprirvi alla città.

Credo che ci siamo riusciti. Ma il viaggio - a nuoto - continua. I miei successori sono già parecchi e vi aspettano per essere adottati. Non abbiate paura a suonare il campanello: un caffè e un pesce in via Gramsci non si nega a nessuno.

Buon Natale, Mene.

Buon Natale a tutti. E grazie.













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