La crisi economica dimezza i ricorsi

Giustizia tributaria: solo le società riescono ad affrontare il secondo grado


Mara Deimichei


TRENTO. La crisi frena anche i ricorsi alla commissione tributaria. Anzi, il momentaccio dell'economia sommato alla novità del contributo unificato ha quasi dimezzato i ricorsi presentati. A confermare che in questa caduta libera (dagli oltre mille del 2012 si è passati ai 692 del 2011) la crisi ha fatto la sua parte, è il presidente della commissione, Corrado Pascucci che spiega anche come in appello arrivino quasi solo i ricorsi che sono presentati dalle società. L'occasione per fare il punto sull'attività della commissione tributaria, è l'inaugurazione dell'anno giudiziario. E argomento centrale (e come poteva essere altrimenti) della relazione di Pascucci, è stata l'evasione fiscale. «Il disvalore etico dell'evasione e la sua carica fortemente anticostituzionale - ha commentato il presidente della commissione tributaria di secondo grado - sembrano essere oggi percepiti maggiormente dall'opinione pubblica. Ci si augura non solamente perché costretti dalla grave crisi economica». Ed è andato oltre sottolineando come «la commissione tributaria non è luogo lotta all'evasione perché il processo è neutrale e imparziale», perché lo è il giudice. Pascucci ha quindi espresso la necessità di una riforma. «E' tempo - ha detto - di un giudice tributario che non sia diverso e altro da quello ordinario, naturalmente specializzato nell'ambito della materia tributaria». Problema concreto e immediato resta quello del numero dei giudici, «drammaticamente ridotti», così i ricorsi giacenti restano numerosi. Riguardo ai giudici, in secondo grado sono sei rispetto ad un organico di 18 anche se - ha aggiunto Pascucci - è notizia fresca la nomina di 4 nuovi giudici che però ancora non si sa quando saranno assegnati. In primo grado la vacanza è di 10 giudici (15 quelli al lavoro) con il congelamento di una sezione. A proposito delle giacenze i ricorsi pendenti al 31 dicembre 2010 davanti alla commissione di primo grado di Trento erano 996 e 692 quelli pervenuti al 31 dicembre 2011, di cui 540 definiti, con una giacenza di 1.148. Per la commissione di secondo grado i ricorsi al 31 dicembre 2010 erano 421 e al 30 dicembre 2011 quelli pervenuti 202. Ne sono stati definiti nel 2011 259, con una giacenza di 364. La sezione della Commissione tributaria centrale, che nel 2011 ha definito 132 procedimenti, ha 221 giacenze. All'inaugurazione ha preso la parola anche Giunta, il direttore dell'Agenzia delle entrate di Trento che ha spiegato come la diminuzione dei ricorsi sia in parte legata al fatto che i rimborsi da parte dello stato sono più celeri. E sulle sentenze ha commentato come l'Agenzia delle entrate abbia una percentuale di vittoria molto alta (76.4%) e come questo sia legato al buon lavoro dei funzionari. Preoccupazione è stata espressa (anche dai sindacati) per la decisione di individuare il dirigente amministrativo di riferimento per le commissione tributarie di Trento e Bolzano nel diretto di segreteria della commissione regionale della Lombardia: «potrebbe evolversi in una vera e propria perdita secca di autonomia» a paventato Pascucci.

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