La Cassa Rurale di Folgaria vede un altopiano in difficoltà

Approvato dai 270 soci il bilancio che chiude con una perdita di un milione (ripianato con fondi propri) Aumentano i prestiti alla clientela. Nel settore privato manca attrattività nel periodo estivo



FOLGARIA. Sono 270 i soci presenti, alcuni con delega, alla assemblea generale della Cassa Rurale di Folgaria. L'Istituto di credito è il più importante dell'altopiano visto che controlla in alcune zone il 70% del credito e in altre supera il 50. Radicata sul territorio, può fregiarsi del titolo di banca dell'altopiano. Si pone come osservatorio competente dell'andamento dell'economia, ma anche punto di riferimento delle logiche del risparmio e delle necessità delle famiglie e delle imprese. Il presidente, il consiglio di amministrazione e il direttore inquadrano lo scenario economico e il sistema creditizio nazionale per parlare del dato che emerge dalle aree sulle quali opera la Cassa.

Suddividendo l'ambito in territori dissimili per comportamento si evince che Folgaria ha saputo cogliere, approfittando dei contributi provinciali specifici, l'opportunità di investimenti nelle strutture ricettive che sommate agli interventi massicci compiuti negli ultimi 15 anni nel settore impiantistico consente un livello attrattivo invernale di ottimo livello. Ora serve molto per l'estate. Lavarone manca di molti interventi sia nel settore privato che nell'impiantistica invernale, mentre la stagione estiva è lasciata a se stessa. L'economia quindi mostra segni di sostanziale recessione.

Il consiglio sollecita le tre comunità a collaborare insieme. Punto di riferimento, sostiene, è la Comunità Cimbra e va sottolineato che alcuni interventi in questa direzione fanno ben sperare. Terragnolo e Rovereto vivono le dinamiche econo miche del fondovalle, in maniera preponderante al manifatturiero il quale vive una congiuntura di recessione. Forte le difficoltà nel settore immobiliare. Ma le cifre pur non esaltanti mostrano una Cassa che segue da vicino le necessità di sviluppo della zona.

Il bilancio (approvato all’unanimità) si chiude con una perdita 1 milione e 115 mila euro ripianato con fondi propri. La raccolta aumenta dello 0,32% in linea con le altre Casse Rurali. Un significativo + 6,15% riguarda la raccolta indiretta. I prestiti alla clientela ammontano a 210 milioni e 593 mila euro con un incremento dello 0,81%, dovuto al fatto che la Cassa ha seguito il completamento del settore alberghiero ad ha accompagnato, al contrario di altri istituti, le aziende produttive locali e le esigenze delle famiglie. Il settore edile-immobiliare porta qualche problematica nella gestione del credito e porta a 15 milioni i crediti insofferenza, peraltro tutti garantite da prudenziali ipoteche, ma l'andamento non è ancora soddisfacente anche perché si affianca ai 45 milioni di crediti incagliati. Il Consiglio comunque non mostra grandi preoccupazioni e respinge drasticamente la necessità di ogni tipo di fusioni con altre consorelle.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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