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L’ultimatum ai ladri «Pagate o vi denuncio»

Sabato le telecamere dello Smokie’s hanno immortalato due giovani mentre prelevavano merce. Il titolare su Facebook: «Sappiamo chi siete»


di Matteo Cassol


MORI. Le telecamere del suo negozio hanno immortalato dei clienti "prelevare" della merce senza passare dalla cassa e ora Daniele Pinzi dello Smokie's di Mori chiede conto (per mostrar loro il conto) ai responsabili: «Ai due ragazzi che sabato nel tardo pomeriggio sono entrati nel nostro store come clienti - si legge in un post su Facebook condiviso su più pagine, tra cui "Sei di Mori se..." - e hanno fatto la "ragazzata" di prendere dei prodotti sul nostro scaffale senza riporli, ma infilandoseli nella tasca destra del giubbotto, vogliamo informare che, per motivi di sicurezza, anche se il locale è piccolo, abbiamo tre telecamere installate con registrazione continua, non solo, ma per loro sfortuna le telecamere sono di alta qualità e anche se con berretti, si vedono benissimo le facce.

Siete nostri regolari clienti e anche noi abbiamo passato i 20 anni, quindi prima di dover presentare video con denuncia alle autorità competenti, aspettiamo qualche giorno un vostro ritorno con soldi alla mano e soprattutto tante scuse per il mancato rispetto». Pinzi era stato protagonista di un episodio simile nell'estate del 2015: qualcuno di notte aveva rubato un portariviste di Scaccomatto posto fuori dalla porta del negozio di sigarette elettroniche che dà su piazza Cal di Ponte, anche in quel caso le telecamere avevano ripreso tutto e anche in quel caso Pinzi aveva fatto un "appello" avvalendosi del social network.

I risultati allora erano arrivati, perché gli autori del gesto avevano fatto pervenire un messaggio in cui spiegavano che sarebbero passati a chiedere scusa e a risolvere in qualche modo la cosa. In quell'occasione il valore del maltolto era pressoché irrisorio, per cui si trattava in massima parte di una questione di principio: stavolta, se non si vorranno evitare conseguenze peggiori, ci sarà anche da pagare l'ammontare dei prodotti "finiti" in tasca.

A fronte di questa "magnanimità" del negoziante, teso forse più a educare che a punire, i primi commenti arrivati al post, nel rispetto dello "stile" dei più loquaci tra gli utenti della Rete, sono stati più "forcaioli": per quel che vale, c'è chi ha proposto il ricorso vecchio stile alle "due sberle" che "non farebbero male", chi se l'è presa anche con le famiglie di questi ragazzi e chi ha intimato di denunciare subito, convinto che la proposta di "intermediazione" sia sbagliata.

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