Trento

L'ufficio scolastico provinciale a rischio commissariamento

Partito l'iter per non avere applicato la sentenza del Consiglio di Stato che dava ragione ai ricorrenti contro l'esclusione dalla graduatoria



TRENTO. Rischia il commissariamento l'ufficio scolastico provinciale, guidato da Livia Ferrari. Il Consiglio di Stato ha infatti difuso l'ordinanza ieri, con la quale intima alla Provincia di Trento  di provvedere entro 30 giorni all'esecuzione della sentenza con la quale dava ragione agli insegnanti ricorrenti, diplomatisi prima del 2002 con il vecchio sistema, e che  erano stati esclusi dalla  graduatoria provinciale.

In Consiglio di Stato ritiene l'ufficio scolastico provinciale responsabile di non aver dato seguito all’ ordinanza cautelare n. 3377 del 5 agosto 2016, con cui aveva disposto l'inserimento con riserva degli insegnanti di scuola primaria rappresentati dal sindacato Delsa, nella fascia aggiuntiva delle graduatorie provinciali trentine, al fine della stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato per l'anno scolastico in corso. L'amministrazione però non aveva ottemperato alla sentenza, procedendo alle nomine secondo la veccia graduatoria, riservata solo ai laureati e non inserendo i ricorrenti nella quarta fascia. 

Se non verrà data esecuzione puntuale e dettagliata all’ ordinanza del 5 agosto 2016 entro 30 giorn, interverrà in via sostitutiva il sovrintendente dell'ufficio scolastico regionale di Verona in veste di Commissario ad acta. Quest’ultimo solleverà dagli incarichi i dirigenti dell’ufficio provinciale per poi dar dovuto seguito a quanto stabilito dal Consiglio di Stato.

La conseguenza sarà che si creerà il caos nelle scuole primarie, perché saranno da rifare le graduatorie, visto che quelle effettuate sono illegittime e vanno riformulate.













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