L’ospedale di Borgo divide il centro sinistra

Passa la mozione della Lega Nord per ripristinare il servizio di chirurgia notturna: al voto palese l’Upt dice sì e sta con le minoranze, mentre Pd e Patt votano contro


di Marika Caumo


BORGO. L'ospedale spacca la coalizione di maggioranza: Upt da una parte con le minoranze, Pd e Patt dall'altra. Al centro del dibattito la delicata questione della chiusura notturna del reparto di chirurgia del San Lorenzo, annunciata via fax dall'Azienda sanitaria ad inizio marzo. Già nei mesi scorsi si era notata una “diversità di vedute” tra il presidente Sandro Dandrea (Upt) e il vice Carlo Ganarin (Patt), una frattura divenuta palese in occasione di votare, martedì sera, la mozione della Lega Nord in cui si chiede di «Esprimere alla giunta provinciale la netta contrarietà alla chiusura del servizio di chirurgia dell’ospedale di Borgo nelle ore notturne». Un dispositivo che ha trovato subito l'appoggio dei consiglieri di Civica Valsugana, per voce di Bruno Donati e Aria Nuova, con Lorenzo Rigo che ha spiegato come «cinque interventi notturni l'anno non sono molti, ma senza la chirurgia notturna verrebbe ridotto anche il numero degli interventi diurni, nel 2012 ben 557 esclusi quelli in day hospital, più di Cavalese, Arco e Tione, innescando una negativa spirale dei numeri che porterebbe nel tempo a giustificare ulteriori tagli, l’inizio di un processo di depotenziamento e smantellamento del reparto», chiedendo di guardare ai numeri complessivi e di aumentare da 1+4 a 1+5 la pianta organica del personale. «Chi vota contro questa mozione deve assumersi la responsabilità personale della propria scelta nei confronti degli abitanti di questa valle», ha concluso. Meno scontato invece l'appoggio dell'Upt. «Anche se la riteniamo strumentale, per noi questo dispositivo è condivisibile nella sostanza», ha motivato la capogruppo Paola Furlan. Un sì questo che non è stato preso affatto bene da Patt e Pd.

«Per noi gli interessi della valle vengono al primo posto, era così quando abbiamo cercato di evitare la chiusura del reparto di maternità e sarà così anche questa volta. Difendiamo l'ospedale puntando sulla qualità dei servizi», le parole di Carlo Ganarin.

Rincara la dose Renzo Sandri (Patt), per il quale non è accettabile fare politica su un tema quale la sanità. Interventi anche da parte dei capigruppo Davide Minati (Patt) e Nicola Ropelato (Pd), che hanno ribadito la contrarietà dei due gruppi, difendendo i dati e le scelte presentate nell'ultima assemblea dall'assessore Ugo Rossi e dal direttore Luciano Flor. Si va dunque al voto, palese su richiesta della Lega, con la mozione che viene approvata con 21 sì, 16 no e un astenuto, il presidente Sandro Dandrea.

Bisognerà capire ora cosa intende fare la coalizione e se le divergenze possano essere o meno superate. Con l'Upt che deve fare i conti anche con alcune uscite dal gruppo, consiglieri che a breve passeranno a Progetto Trentino di Silvano Grisenti.

L'assemblea è proseguita con l'approvazione del rendiconto 2012, chiuso con un avanzo di 2.657.224 euro (minoranze astenute) e la prima variazione al bilancio 2013, pari a 1.3 milioni di euro.

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