L’ex asilo di San Martino verso la demolizione

Sarà il primo edificio abbattuto in città grazie alla legge Daldoss: al suo posto la sede dell’Associazione minori. Ad aprile la sentenza del Consiglio di stato


di Chiara Bert


TRENTO. Per tutti in città è l’ex asilo occupato di San Martino, più volte negli anni oggetto di occupazioni da parte degli anarchici e di operazioni di sgombero della questura. Ma per l’ex asilo di via Manzoni, da anni abbandonato e ora anche murato, potrebbero essere gli ultimi mesi di vita: l’edificio è infatti il primo candidato alla demolizione in base alla norma contenuta nella riforma urbanistica targata Daldoss. La legge provinciale ha previsto un capitolo ad hoc sugli abbattimenti dei cosiddetti “ecomostri”, ex fabbriche, ex alberghi, ruderi che deturpano il paesaggio: al privato, che oggi non abbatte per timore di perdere i suoi diritti a ricostruire, sarà riconosciuto un aumento della cubatura fino al 20%, con la possibilità di realizzare altrove parte dei volumi, in accordo con il Comune.

Sono una ventina le segnalazioni arrivate alla Provincia dalle Comunità di valle, tra cui almeno 7 strutture pubbliche. Non c’è l’ex asilo di San Martino ma dell’edificio, da anni abbandonato, si è parlato in un recente incontro tra il Comune e Patrimonio del Trentino, la società della Provincia proprietaria dell’immobile.

L’intervento sull’ex asilo è contenuto nel programma triennale 2015-2017 della Patrimonio spa che ammonta a 145 milioni: una volta demolito, sull’area sarà realizzata la nuova sede dell'Associazione provinciale per i minori. Secondo i piani, i lavori dovevano essere appaltati nel 2015 per terminare nel 2017 con una spesa complessiva di 3,7 milioni di euro. Anche in questo caso ci si è messo di mezzo un ricorso: l’impresa esclusa ha fatto ricorso al Tar e ha perso, a quel punto la battaglia si è spostata al Consiglio di stato. «Attendiamo la sentenza per fine aprile - spiega il direttore generale di Patrimonio, Claudio Alì - comunque vada il ricorso sarà l’ultimo capitolo, a quel punto ci sarà un vincitore della gara e noi andiamo avanti. La demolizione è prevista dal progetto». La nuova legge urbanistica dovrebbe accelerare i tempi, visto che non sono coinvolti privati ma due enti pubblici. «Noi attenderemo comunque il regolamento della legge, che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo - spiega Paolo Biasioli, vicesindaco e assessore comunale all’urbanistica - non vogliamo rischiare contestazioni a posteriori».

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