Javré riapparirà sui documenti

Villa Rendena, dietrofront del sindaco sulla toponomastica, ma il Comitato vuole ulteriori chiarimenti


di Walter Facchinelli


VILLA RENDENA. «Il Comune di Villa Rendena riconosce l’esistenza delle frazioni di Verdesina, di Villa Rendena e di Javrè», recita la recente modifica all’articolo 4 dello statuto comunale in merito alle “frazioni” del Comune. Il sindaco di Villa Rendena Emanuele Bernardi è stato di parola, portando in consiglio comunale la variazione dello statuto del Comune. Questa promessa Bernardi l’ha fatta nell’incontro pubblico di novembre, in seguito alla protesta degli abitanti di Javrè che, riuniti in un Comitato spontaneo, non avevano per nulla gradito che la nuova toponomastica avesse cancellato dagli indirizzari la loro frazione.

All’unanimità, tutti e 15 i consiglieri comunali, hanno approvato la variazione dello statuto che sancisce chiaramente il riconoscimento e l’esistenza delle frazioni di Verdesina, di Villa Rendena e di Javrè.

“Pace fatta tra censiti e amministratori”, si potrebbe pensare, ma non è così, il Comitato spontaneo è ancora in fermento. «Diamo atto a sindaco e consiglio di aver mantenuto la promessa fatta nella riunione del 7 novembre e di aver messo all’ordine del giorno del primo consiglio l’argomento “Statuto”. Però, non ci sembra che sia seguita una rigorosa e puntuale applicazione, da parte del Comune, di quanto sancito dai consiglieri comunali e della legge visto che non si è ancora provveduto a modificare l’indirizzario dei cittadini di Javrè apponendo la parola “frazione Javrè”. Infatti sui documenti “Javrè” compare ancora fra parentesi».

Difficile dire se il bicchiere sia mezzo vuoto o mezzo pieno. La promessa pubblica del sindaco «di provvedere a inserire la “frazione Javrè” non più tra parentesi nei documenti d’identità e nei certificati emessi dal Comune» non è “onorata” dagli uffici comunali. Qualcuno addita la responsabilità al segretario comunale Sara Rossini che, anche nella riunione pubblica, aveva affermato perentoria «la “frazione” sarà tra due parentesi».

I censiti di Javrè, riuniti nel Comitato spontaneo, vista l’incertezza nell’applicazione di quanto promesso, alzano la posta e chiedono al Comune «di rimandare tutte le lettere inviate nell’estate, comunicando nuovamente a tutti l’esatta dizione dell’indirizzo di ognuno, specificando l’indicazione della frazione». Qualche pignolo arriccia il naso anche sulla delibera consiliare: «I tecnicismi del segretario non hanno favorito la chiara stesura dell’articolo 4 dello Statuto. Lo Statuto, che è la carta fondante e fondamentale di una comunità, bastava che affermasse: “Il Comune di Villa Rendena è composto dalle frazioni di Verdesina, di Villa Rendena e di Javrè”». A gran voce si afferma «i cittadini di Javrè non possono vivere ancora nell’incertezza. E come il sindaco è stato di parola con la modifica dello Statuto, ci aspettiamo lo sia ugualmente con la comunicazione ufficiale della toponomastica. Come assicuratoci da esponenti della giunta che adducono la mancata comunicazione e rettifica ai necessari tempi tecnici». Chissà se sotto l’albero i censiti di Javrè, e quelli di Verdesina, troveranno una lettera che esaudisca le loro richieste.













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