Insulti alla pastora Agitu:  «Mai detto brutta nera» 

Ieri a Trento l’interrogatorio di garanzia di Cornelio Coser, 53 anni, ai domiciliariAccusato di stalking aggravato dall’odio razziale, ha raccontato la sua verità



TRENTO. «Non ho mai detto negra o negri a nessuno». Così ieri in tribunale a Trento, Cornelio Coser, il 53enne di Frassilongo, ora ai domiciliari, accusato di stalking aggravato dall’odio razziale nei confronti della pastora etiope Agitu Ideo Gudeta. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Borrelli e al pm Colpani, l’uomo ha raccontato la sua versione, in merito agli episodi contestati. Chiesto dal suo avvocato Claudio Tasin, è stato accolto il parere favorevole del pm per la modifica della misura, in modo che il cinquantatreenne possa tornare a lavorare. Atteso il provvedimento. Quarant’anni, in Trentino dal 2010, da un anno la pastora vivrebbe nella paura, perseguitata, insultata, minacciata proprio dal suo vicino, in valle dei Mocheni, dove la donna ha una azienda agricola. In tribunale a Trento Coser, trentino, ha detto di aver girato il mondo, frequentando gente di ogni razza e credo senza preconcetto alcuno.

Inizialmente con la pastora Agitu sie era instaurato un ottimo rapporto, poi però questo rapporto era degenerato a causa dell’invasione delle capre di lei che hanno interessato non solo la sua proprietà ma anche quella dei vicini. Secondo Coser, l’episodio di spicco è stato quando le capre della Agitu gli avevano divorato le 300 piante di carpino che andava a circoscrivere la proprietà della sua abitazione. Coser allora si era recato dalla donna e aveva sgonfiato una gomma della sua auto, in un momento di sfogo. Ben consapevole di non poter fare del male alla donna si sarebbe sfogato dunque così. Coser nega di aver liberato i cani contro le capre di Agiu e di aver utilizzato frasi razziste contenenti li termine «Negra». Certo, ci sono state parole forti, reciproci insulti, ma senza utilizzare termini discriminatori.

Ingiurie e scambio di epiteti sarebbero seguiti, secondo l’uomo, ad uno stato di disagio a seguito delle continue invasioni delle capre di Agitu nei propri possedimenti. La vicenda si ricondurrebbe a due soli episodi, secondo la versione di Coser. In una occasione lui fu colpito dalla pastora con un sasso e andò all’ospedale; poi c’è il filmato girato dalla donna stessa con il cellulare, dove lei verrebbe aggredita. Ebbene, in quella occasione, dopo l’ennesimo diverbio, Coser ha detto di aver chiesto ad Agitu «Perchè mi aggredisci?».

A quel punto, nella ricostruzione fatta dall’uomo, Aigitu, in possesso di un bastone, con questo gli avrebbe colpito le braccia. Sarebbe stato allora che l’uomo, Coser, vistosi aggredire, avrebbe immobilizzato il bastone della pastora stessa disarmando quindi la donna.

(f.q.)













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