«Industria, la salvezza è nella filiera»

Visita dell’assessore provinciale Olivi in Bassa Valsugana: «La stretta creditizia è il vero problema del settore locale»


di Marika Caumo


VALSUGANA. Alleanze fra aziende del territorio e la nascita di alcune filiere. Questa la ricetta dell’assessore Alessandro Olivi per le industrie delle Valsugana, affinché non soccombano alla crisi. Ieri l’assessore ha visitato sette aziende del territorio che occupano in totale 700 persone, incontrando proprietà e Rsu, per capire e confrontarsi sulla situazione, sui sentori e le prospettive. Aziende che vanno benissimo e altre che soffrono, chi ha saputo investire in innovazione e ricerca, puntando a mercati di sbocco esteri, e chi invece non può farlo.

«Le aziende incontrate non difettano di qualità, tecnologia e fantasia. Alcune hanno i progetti in canna ma ciò che deprime la loro voglia di investire è la mancanza di liquidità. Non possono far programmazione se questa manca. C’è una forte stretta creditizia da parte delle banche. E questo problema l’ho sentito sia da chi è in difficoltà ma anche da chi non lo è», ha spiegato Olivi, ricordando che questo rischia di indebolire anche la parte sana delle aziende a tutto vantaggio dei competitor, di un territorio, quale la Bassa Valsugana, che più di altri sta attraversando una fase difficile per il futuro occupazionale.

«Dobbiamo ripartire dal fatto che la manifattura innovativa, che realizza prodotti ad alto tasso tecnologico è una possibilità imprescindibile per dare lavoro ai giovani - ha aggiunto Olivi -. È un’utopia quella del territorio che abbandona l’industria perché rumorosa o inquinante: per la Valsugana e il Trentino non c’è futuro se non si rafforza la sua spina dorsale che è la manifattura». E allora la Provincia cosa intende fare per sostenere il settore? Nessun contributo, ma nuove strategie, con l’aiuto di Trentino Sviluppo. In primis facendo dialogare le imprese tra loro, creando reti e alleanze tra aziende dello stesso settore. Alleanze che ora, più che mai, sembrano necessarie. Fino a creare delle filiere. «Fly si è candidata a diventare incubatrice di una possibile filiera trentina legata alla meccanica di precisione e alla meccatronica. La sua qualità e prestigio, il suo ruolo con player mondiali quali Rolls Royce, sono un patrimonio da esplorare. Ma da soli non ce la fanno, hanno bisogno di piccole aziende per la fornitura di alcuni componenti, aziende che ora ha trovato in Veneto. Faremo un censimento per vedere la risposta trentina», spiega Olivi. Altra filiera possibile è quella agroalimentare tra Menz&Gasser e Gourmet Italia. «Dobbiamo trovare le condizioni affinché nasca un distretto, rendendo comuni alcune politiche», ha spiegato l’assessore che sul ruolo di Trentino Sviluppo ha aggiunto: «Deve creare e strutturare filiere attraverso i servizi, favorire la collaborazione fra imprese dello stesso settore, attraverso l’individuazione di server comuni per gli acquisti nell’alimentare o nel rapporto scuola-università nella meccanica. Aiutandole con le proprie competenze a posizionarsi sui mercati esteri».

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