Incenerito il presepe dei bambini

Vandali in azione nella notte a Piedicastello. Sconcerto e rabbia tra gli abitanti del rione



TRENTO. A volte accadono cose per commentare le quali è difficile trovare parole adatte. Quanto accaduto a Piedicastello nella notte tra sabato e domenica rientra in questa fattispecie. I soliti imbecilli, infatti, hanno pensato bene di incendiare il presepe che volontari e bambini dell'antico sobborgo avevano realizzato nelle scorse settimane e che, coperto da una pensilina in legno, era stato collocato all'interno della fontana della piazza. Beh, a qualcuno la sacra rappresentazione della natività deve aver dato fastidio e ha deciso di distruggerla.

Lo ha fatto - e questo particolare rende il gesto se possibile ancora più odioso - infischiandosene del cartello che con amara preveggenza i realizzatori del manufatto avevano posto accanto alla storica fontana. «Questo presepe - recita l'avviso, che le fiamme non hanno minimamente danneggiato - è frutto della collaborazione tra adulti e bambini della frazione di Piedicastello. Sarebbe bello non andasse rovinato! Poiché è doveroso rispettare il lavoro degli altri, non rovinate il manufatto con atti vandalici o scherzi inutili».

Nemmeno questo è bastato. Accecati dalla loro stupidità e incapaci anche del minimo rispetto per le cose altrui, gli idioti di turno non hanno voluto smentirsi e hanno appiccato le fiamme, distruggendo il presepe. A dare alla comunità di Piedicastello la notizia di quanto avvenuto nella notte è stato don Piero Rattin, visibilmente amareggiato, durante la Santa Messa di ieri mattina. «Credo sia stata una ragazzata - ha commentato il sacerdote al termine della funzione religiosa - teppismo locale, insomma, che nulla a che fare con la comunità musulmana, da sempre molto rispettosa della figura di Gesù. Un gesto frutto di una cultura sprezzante e intollerante, insomma, ma non drammatizzerei».

La notizia è stata accolta con rabbia e sgomento, prima dai fedeli e poi dall'intero rione, i cui residenti non hanno mancato di sfilare davanti ai resti carbonizzati del presepe. Come e quando gli idioti siano entrati in aziona non è chiaro. È possibile che gli autori siano un gruppo di giovani che, a notte fonda, hanno esploso numerosi petardi proprio nella piazza. Non è escluso che a innescare l'incendio sia stato proprio qualcuno di quei botti. Ma non è da scartare nemmeno l'ipotesi che si sia trattato di un gesto voluto e premeditato e che sia stato usato anche del liquido combustibile per avere la certezza della distruzione.

L'immediato intervento dei vigili del fuoco ha impedito che andasse completamente distrutta anche la tettoia in legno, comunque gravemente danneggiata. In queste ore, a Piedicastello, si sta discutendo se lasciare i resti del presepe inceneriti lì dove si trovano ora, silenzioso monito all'imbecillità, o ripulire l'intera area. L'incendio ha messo in secondo piano il concerto che il Coro giovanile della parrocchia aveva tenuto sabato, "inaugurando" il nuovo sagrato della chiesa di Sant'Apollinare, oggetto di restauro da cinque anni e con tutta probabilità pronta per la prossima Pasqua.













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