In via Suffragio il club per «svapare» insieme

Con «Zero fumo» una sala dove si potranno fumare le «e-sigarette» bevendo un caffè o un aperitivo e provare nuovi gusti. Per entrare badge elettromagnetici


di Paolo Piffer


TRENTO. Adesso c’è anche il club, il primo in Trentino, in via Suffragio, che aprirà ufficialmente nelle prossime settimane ma ha già una quindicina di soci, in attesa di tessera «Zero fumo», badge elettromagnetico tutto compreso. E’ un crescendo esponenziale, una moda, trendy al punto giusto, quella dell’e-sigaretta, elettronica, altro che quella tradizionale, che pare appartenere ormai al campo, vetusto secondo i nuovi appassionati, dell’«analogico». Per quanto vanti ancora milioni di cultori, checché se ne dica. Una vera e propria rivoluzione, almeno per il momento, che pare non avere confini. E in quattro, alcuni ragazzi, altri meno, tra i 19 e i quasi quarant’anni, Massimo Calzà, Cesare Franceschini, Jacopo Ziffer e Marino Pisetta, hanno pensato bene di aprirci un circolo, con tanto di tessera, da affiancare all’attività commerciale. Sarà il primo club dello svapatore in provincia, neologismo terrificante, quasi indigesto, almeno per i linguisti, ma che serve ad identificare, ormai a livello universale o quasi, una tribù, sempre più numerosa, di chi sceglie il vaping, magari dopo anni passati con la “vecchia” nicotina. Che altro non vuol dire, il nuovo termine, che vaporizzare, da cui svaporare che mica significa fumare bensì svapare, appunto, inglesismo italianizzato, come molti.

Certo è che dovrà tenerne conto anche il prossimo Zingarelli, vocabolo che al pari di tanti altri nel corso degli anni entra nell’uso comune. I quattro sono tutti ex fumatori, o quasi, e si sono infilati nel «corridoio» che va per la maggiore, usano internet per allargare la cerchia, il sito è già pronto, il profilo facebook pure, i blog sono il loro pane, l’e-commerce la strada da seguire. Ma accanto agli strumenti telematici si sono ancorati al «suolo», alle quattro mura di un locale. Uno spazio dove svapare, scambiarsi opinioni, «assaggiare» gli aromi, alla frutta, dolci, al tabacco, con o senza nicotina, confrontare le marche, scegliere secondo i gusti, aderendo al club con pochi euro. «E gli aromi proposti sono tutti di produzione trentina», sottolinea Calzà.

Si potrà bere un caffè o un aperitivo, smanettando nella Rete, ci sarà infatti un’area internet. E chissà che altro. Le novità sono allo studio, le idee avanzano e troveranno corpo. E’ tutto un mondo in evoluzione, un campo che, come ogni boom, anima il dibattito, ingolfa la Rete, e solletica pure gli appetiti del fisco, tanto che è in arrivo la tassa o l’accisa, che dir si voglia. Visto che gli introiti dal fumo tradizionale sono in picchiata. Ma che accende pure i riflettori sanitari, gli studi epidemiologici. «Di certo le sigarette elettroniche (le e-cig, come si dice in gergo, ndr) fanno meno danni di quelle tradizional»”, aveva detto al «Trentino» non più di qualche settimana fa il responsabile del Centro antifumo di Trento Roberto Pancheri. Magari poi capita che, a Rovereto, l’«elettronica» scoppi in auto ad una signora, con gran spavento ma pochi danni, o nella caffetteria/pasticceria di Volano il proprietario imponga il divieto di «svapare». Incerti, come ne capitano sempre, al nascere di qualsiasi moda e tendenza. Il tempo, come spesso capita, dirà qualcosa in più.

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