In un anno sei milioni di passaggi

Strade altogardesane vicine alla saturazione. E in inverno Dro peggio di Nago


Gianluca Marcolini


ARCO. I numeri parlano chiaro: in estate, tra il sabato mattina e la domenica sera, si contano nell'Alto Garda circa 90 mila passaggi di auto, camper e moto. Un rituale che si ripete ogni fine settimana di luglio ed agosto mentre dal lunedì al venerdì la situazione si alleggerisce ma solo un po'. «Ecco perché bisogna fare in fretta con la soluzione individuata dalla Provincia per collegare la Busa alla Vallagarina», sostiene, carte alla mano, il sindaco Paolo Mattei.

Il primo cittadino, per replicare alla critiche dei consiglieri comunali di opposizione Andrea Ravagni, Stefano Bresciani, Claudio Zanoni e Cristina Berlanda, ha messo insieme vari dati relativi ai flussi veicolari che quotidianamente interessano, durante l'anno, le strade altogardesane. Le tabelle, fornite dal dipartimento della Protezione civile, rappresentano meglio di tante parole - e per la prima volta - la situazione del traffico che attanaglia la nostra Busa, soprattutto durante i picchi della stagione turistica. Attraverso la "porta" di accesso di passo S.Giovanni a Nago, nei fine settimana di luglio e agosto, transitano 25 mila veicoli al giorno (andata e ritorno) che si riducono a 18 mila dal lunedì al venerdì.

A questi vanno aggiunti i 18 mila provenienti il sabato e la domenica da nord, da Dro, che diventano 16 mila nel resto della settimana. I rilievi della Provincia prendono in considerazione anche altre due arterie pesantemente condizionate dai flussi turistici, ovvero le due Gardesane: tra Torbole e Malcesine si contano al dì 14 mila veicoli (10 mila dal lunedì al venerdì) e tra Riva e Limone altri 15 mila (11 mila). Da spavento, quindi, la cifra complessiva calcolata nell'arco di un'annualità: 6,5 milioni di veicoli (compreso il traffico pesante) in transito a passo S.Giovanni e quasi 6 milioni a Dro. L'intento di Mattei, snocciolando questi dati, è duplice: ribadire l'emergenza che ci si trova ad affrontare e alzare al contempo la guardia nei confronti della minaccia, secondo il sindaco più che concreta, rappresentata dal traffico parassitario. Da qui la fiducia incondizionata nei confronti dell'ultima ipotesi progettuale partorita dalla Provincia e catalogata come soluzione C.

Ipotesi che trova, invece, la ferma contrarietà delle forze di opposizione arcensi, in quanto ritenuta del tutto insufficiente. «Se il sindaco ha cambiato idea rispetto a quanto stabilito a suo tempo dal consiglio comunale - è il commento di Stefano Bresciani del Patt - deve venire in aula a comunicarlo e soprattutto a cercare il consenso. Per noi la soluzione progettuale rimane la B, quella con il tunnel che parte a Loppio e non a Nago. A poco o a nulla servirà la riunione che si terrà in Comunità di valle fra qualche settimana».  Ma lo studio - effettuato a più mani da alcuni progettisti contattati dallo stesso Mattei - offre anche una nuova chiave di lettura. Durante l'anno, al di fuori del periodo turistico, non è Nago a potersi fregiare del poco invidiabile primato di arteria più trafficata della Busa. Nelle giornate feriali, dal lunedì al venerdì, i rilevatori contano fino a 13.500 passaggi dal "portale" di Dro, contro i 13 mila di Nago. Flussi di chiara matrice pendolare e destinati ad aumentare in futuro. Se oggi l'emergenza è Nago, domani sarà inevitabilmente Dro.













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