In piazza Dante la «ronda» africana

Partiti i controlli di polizia. Ma i maghrebini già presidiano il territorio


Alessandro Maranesi


TRENTO. Ore 15.40, giardini di piazza Dante, parte la task force congiunta tra vigili, polizia e carabinieri: 8 uomini schierati per passare al setaccio la zona che nelle ultime settimane è stata oggetto di violenza e scontri tra bande. Così, sotto il monumento al poeta vate le perlustrazioni e i controlli si moltiplicano, con la soddisfazione delle tante persone presenti per le manifestazioni legate alle feste vigiliane che si stavano concedendo un pomeriggio di svago.  A partire da lunedì, poi, le forze in campo saranno nove e terranno sotto controllo tutte le vie più problematiche del centro storico, con pattugliamenti che saranno anche notturni. Ma già questa prima misura, intanto, soddisfa i commercianti, su tutte Paola Ianeselli, titolare del bar"Al giardino" posto all'angolo tra via Torre Vanga e via Pozzo: «Di solito il sabato pomeriggio di controlli non se ne fanno mai e queste vie diventano terra di nessuno. E anche negli altri giorni della settimana qui c'è sempre una brutta atmosfera: appena ieri sera (venerdì, ndr) mi sono trovata uno straniero di fronte al mio locale che stava uscendo dal parco con una spranga e un sanpietrino in mano. Come al solito, ho dovuto chiamare le forze dell'ordine, che comunque sono sempre pronte».  Stessa ora, zona di piazza Santa Maria Maggiore: lì la task force della Polizia non è ancora arrivata. In compenso se n'è organizzata un'altra, che non gira con la Pantera ma con agili biciclette. Un gruppo di maghrebini pattuglia la zona. Una parte di questi, cinque, rimangono seduti, apparentemente senza fare nulla. Altri, invece, si spostano su percorsi definiti e precisi, perlustrando il territorio a bordo di vecchi velocipedi. Spesso viaggiano in due, hanno il viso di chi è cresciuto troppo in fretta e nelle mani un vasetto di Nutella divorato avidamente: lasciano che il manubrio vada per conto suo. Sembrano delle vere e proprie vedette che percorrono ad orari prestabiliti una ben precisa zona del territorio. Cominciano da piazza Santa Maria Maggiore e, subito dopo, imboccano via Rosmini, una rapida deviazione in piazza Leonardo Da Vinci e poi di nuovo di corsa verso via Torre Vanga. A quel punto fanno tutto il giro del parco (senza entrarvi, se non di striscio) e poi si lanciano su via Roma o via Pozzo, chiudendo infine il loro giro in via delle Orfane. Apparentemente non fanno altro che girare all'infinito, veloci eppure attentissimi. Se si distraggono, se così si può dire, è solo perchè ogni tanto"giocano": velocissimi sui loro mezzi sfiorano qualche passante, fingendo di volerlo investire ma, proprio quando l'impatto sembra inevitabile e gli sguardi si fanno impietriti, girano al largo. In un pomeriggio è accaduto almeno tre volte.  In realtà, basta appostarsi in piazza Da Vinci per capire che quelle vedette ogni tanto si fermano e che il loro scopo non è urtare i pedoni. Lì infatti, sul marciapiede che porta all'asilo Zanella, è seduto un altro maghrebino. Di fronte a lui la bici si ferma, prende una bustina e in un batter d'occhio è già volata via. Da lì a poco partirà un'altra bici a compiere sempre lo stesso giro che si ripeterà altre volte. Poco lontane le Pantere perlustrano decise piazza Dante.













Scuola & Ricerca

In primo piano