In coma dopo l'intervento, indagati tre medici

Una dottoressa della città doveva operarsi di calcoli



TRENTO. Era entrata all'ospedale Santa Chiara per una banale operazione di calcoli alla cistifellea. Ne è uscita in stato di coma vegetativo. Questo è il tragico destino di una dottoressa della città. La Procura ha aperto un'inchiesta e ha chiesto un incidente probatorio. Sono indagati per lesioni gravissime tre medici, un chirurgo e due anestesisti. L'inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Marco Gallina.

I fatti risalgono al 14 settembre dell'anno scorso. La dottoressa, che adesso è ricoverata in un centro specializzato in provincia di Parma con la speranza di un estremo tentativo di riabilitazione, si era sottoposta a un intervento per la rimozione di due calcoli. Prima dell'intervento, la dottoressa, che conosceva bene sia uno dei medici del reparto che il rianimatore, aveva fatto presente di avere una particolare conformazione del palato che richiedeva attenzione nell'inserimento delle cannule in gola per l'anestesia.

L'operazione richiedeva al massimo un'ora e mezza. Dopo poco meno di tre ore, però, alla sorella e alle nipoti che l'aspettavano, si presentarono il primario del reparto e l'anestesista dicendo che la dottoressa era in rianimazione. Alle parenti venne detto che la donna era rimasta per 20 minuti senza respirare. Le parenti hanno chiesto una spiegazione, ma senza ottenerla. Dopo qualche settimana, le sorelle della donna hanno chiesto che un nipote venisse nominato tutore della donna, totalmente incapace di intendere. Questi ha presentato querela tramite l'avvocato Giuliano Valer che ipotizza errori durante la fase preparatoria dell'intervento. Adesso saranno i periti del pm a cercare la verità.













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