Imprese virtuose premiate con il credito d’imposta

Nella Finanziaria la giunta estenderà lo strumento della compensazione fiscale per chi assume, innova e fa welfare aziendale. Olivi: «Tasse ridotte ai più bravi»


di Chiara Bert


TRENTO. Agganciare il treno della ripresa, capitalizzare al massimo gli sforzi. Soprattutto, premiare le aziende che mettono in campo buone pratiche, quelle che possono trainare una crescita di qualità, e stimolare a farlo quelle che finora sono state ferme, contando sugli sgravi Irap che negli ultimi anni hanno aiutato tutti in modo generalizzato. Sono gli obiettivi che la giunta provinciale si è data per quanto riguarda il sostegno alle imprese e per farlo intende puntare sulla leva del credito d’imposta, strumento che negli ultimi due anni è stato utilizzato ma che sarà esteso a nuove fattispecie.

«Abbiamo assistito a una migrazione delle imprese dal tradizionale contributo cash alla compensazione fiscale (di fatto versano meno tasse, ndr) che oggi vede un utilizzo maggioritario da parte delle aziende», spiega il vicepresidente della Provincia e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi. «In giunta abbiamo ragionato sul fatto che le politiche fiscali, per essere efficaci, non devono essere estemporanee ma offrire un quadro stabile alle imprese. E allo stesso tempo vogliamo mettere in campo politiche non generaliste, che premiano tutti indistintamente, ma il più possibile selettive, per spingere le buone pratiche di territorio».

Cosa significa? «Che in un quadro economico che vede finalmente una ripresa in atto, con la parte più dinamica del sistema imprenditoriale che si è rimessa in movimento, il welfare non si costruisce più dopo, ma la politica economica si fa insieme al sistema di protezione», risponde Olivi. Ecco dunque che, mentre l’impianto degli sgravi Irap verrà affinato ma non modificato nella sostanza, la leva che la giunta intende utilizzare per premiare gli imprenditori virtuosi è quella del credito d’imposta. Finora era utilizzato per investimenti, in macchinari piuttosto che in consulenze specialistiche. Nella manovra finanziaria l’esecutivo lavora ad estendere il campo di applicazione: chi mette in campo progetti di welfare aziendale, di innovazione diffusa, chi trasforma i tirocini o in contratti di assunzione, chi aderisce alla Garanzia giovani. «Lo sforzo - chiarisce l’assessore - sarà quello di mettere in campo ulteriori risorse per ridurre la pressione fiscale in modo selettivo (nel 2017 lo stock era di 215 milioni, ndr). Solo così possiamo indirizzare il sistema imprenditoriale verso una crescita qualitativa e un patto di solidarietà da costruire insieme alle parti sociali».













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