«Il turismo non vive solo di Booking»

Libardi di Asat: «Nel mondo il 71% delle prenotazioni si fanno ancora off-line. Web importante ma presidiamo tutti i canali»


di Luca Marognoli


TRENTO. L’assenza dal portale globale booking.com non diventi un alibi per coprire le mancanze del trentino turistico. Che deve continuare a rafforzarsi sul web (dalle prenotazioni al marketing) ma anche lavorare sui “fondamentali”, come i media tradizionali e i tour operator. Ne è convinto Luca Libardi, dell'Associazione albergatori del Trentino.

Presidente, è vero (come dice il Piano strategico di Trentino Marketing) che solo il 30% degli alberghi trentini sono attrezzati per operare efficacemente sul web?

Noi abbiamo dati un po' diversi: non tutti gli strumenti possono essere utilizzati alla stessa maniera da tutte le tipologie di alberghi. L’hotel da 15 camere è ovvio che falsa le classifiche: sono molte le piccole realtà che approcciano il web in modo molto soft. Noi da molto tempo sensibilizziamo con momenti di formazione e informazione. A me piace citare dati reali: secondo una ricerca di Focus Wright, una delle realtà più importanti a livello mondiale, viene venduto off-line circa il 60% dei viaggi aerei, il 68% di quelli ferroviari, il 68% del rent-a-car e il 65% delle prenotazioni alberghiere (scendendo dal 71% del 2013).

Alla vecchia maniera...

Mi disturba quando si tenta di utilizzare alcune defaillance del sistema parlando per slogan. I canali sono molteplici: dai media tradizionali al tour operating. Noi abbiamo bisogno di presidiarli tutti in maniera professionale e robusta: allora faremo bene il nostro lavoro. Non è solo internet a influenzare le scelte.

Percentuali a parte, lei è fra coloro che utilizza internet?

Io sì. Ma su booking.com ci sono 1500-1600 strutture in Trentino: lo usano un po' tutti. Quando si parla di internet, però, ci si deve riferire a un utilizzo articolato e professionale. Nei piani operativi di Trentino marketing, delle Apt territoriali e delle singole imprese va tenuto conto di questo. Dobbiamo coprire le debolezze della rete, ma non dimenticarci del resto: altrimenti ci facciamo del male.

Booking.com è indispensabile oggi o si può farne a meno?

Chi ha la forza per farne a meno è bravo. L'ex presidente dell'Hgv di Bolzano ha uno splendido albergo che fattura cifre significative e non è presente su booking.com.

Che turismo vogliamo: più quantità o più qualità, innalzando il livello dell’offerta ,come dice Dado Duzzi?

Tutte e due. Per due motivi banali ma credo comprensibili da chiunque. Con il 32% di occupazione media delle stanze su base annua, abbiamo ampi margini: basterebbe rafforzare la bassa stagione. Dall'altra dobbiamo parlare anche a dei target che siano in grado di pagarla, quella qualità. Perché se la regaliamo, alla lunga il business non regge.

Più marchi territoriali (come Dolomiti, Campiglio o Garda) aiutano o è meglio un unico ombrello, quello del Trentino?

No, qualsiasi multinazionale in qualunque settore ha più di un marchio. Se c'è un disegno comune tutto aiuta, a patto di non disperdere energia. Dolomiti, Campiglio e Garda sono marchi molto spesso più conosciuti di quello del Trentino.













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