Il Tar veloce attira sempre più ricorsi 

Ieri la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Il Tribunale ha annullato l’arrretrato e decide a tempo di record



TRENTO. Un Tribunale veloce ed efficiente che proprio grazie a questa sua tempestività nelle decisioni conquista la fiducia dei cittadini che continuano a far ricorso in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove i ricorsi sono in calo anche per l’alto costo degli oneri da pagare. Questo il quadro tracciato ieri mattina dalla presidente del Tar di Trento Roberta Vigotti, che ha annunciato di essere vicina alla pensione, durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. La presidente ha ricordato che il Tar di Trento ha annullato l’arretrato, tanto da avere un proprio record: dal 2016 sono stati definiti più ricorsi di quelli depositati: «Il Tribunale ha mantenuto quindi il particolare standard di efficienza che lo colloca al vertice dei Tar più virtuosi», ha detto la presidente. Anche per questo motivo, i cittadini continuano a rivolgersi al tribunale amministrativo di Trento, anche per tenere sotto pressione le amministrazioni pubbliche. Questo ha portato a un lieve aumento del numero di ricorsi presentati, che nel 2018 sono stati 276 contro i 246 del 2017. Comunque un numero bel lontano dal record di 505 ricorsi nel 2014, ma all’allora c’erano i cosiddetti giudizi di ottemperanza che or sono competenza del Tar di Venezia. Nel 2018 sono stati depositati 105 ricorsi per l’esecuzione del giudicato relativi alla legge sull’equa riparazione dei danni per il mancato rispetto della durata ragionevole del processo.

L’efficienza del Tribunale attira più lavoro per il Tar, ha spiegato la presidente Vigotti, perché le persone che hanno un contenzioso con le amministrazioni pubbliche spesso presentano ricorso al Tar senza chiedere la fissazione dell’udienza, quindi senza voler arrivare a un giudizio. La presidente Vigotti ha spiegato che «si tratta di una forma di pressione per giungere a una possibile transazione con l’amministrazione proprio in relazione alla notevole celerità di questo Tribunale».

Tra le materie oggetto dei ricorsi particolare importanza la mantengono gli appalti, che pure sono in calo. Infatti i ricorsi in questo campo nel 2018 sono stati 23 contro i 36 dell’anno precedente e i 39 del 2016. «Questo a dimostrazione - ha spiegato la presidente Vigotti - di come in Trentino continuino ad esserci lavori pubblici e appalti, mentre altrove sono in forte calo. In Trentino si fanno molte procedure di gara e le imprese sono molto competitive, quindi il contenzioso sugli appalti è particolarmente intricato, perché spesso raggruppa altri tre o quattro ricorsi».

Altre novità relative al 2018 sono la piena operatività del processo telematico, «vera e propria rivoluzione», commenta Vigotti, e dell'ufficio del processo, affianca l'attività preparatoria del giudizio mediante supporto legislativo e documentale».

La presidente si è occupata anche delle ricorrenti polemiche, che ha definito come «strumentali», sulla presenza nei collegi giudicanti di magistrati non togati designati dal Consiglio provinciale: «La presenza tra i magistrati che compongono il Tribunale dei membri non togati, la cui designazione spetta al Consiglio provinciale, è stata oggetto di polemiche, del resto ricorrenti e puramente strumentali. L’ordinamento conosce altri casi simili: il Consiglio di Stato, il Consiglio di giustizia amministrativa per la regione Sicilia e la stessa Corte Costituzionale. In nessuno di questi casi, la presenza di membri non togati ha suscitato le polemiche che si registrano in Trentino. D’altro canto, la garanzia di indipendenza di giudizio di tutti i componenti di questo tribunale amministrativo è testimoniata dal senso e dal valore delle sentenze di questo Tribunale».

(u.c.)













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